Kering trasferisce in Italia la maggior parte delle sue attività logistiche europee
Kering trasferirà in Italia “la maggior parte” delle sue attività logistiche situate in Svizzera, che il gruppo utilizzava come “hub” mondiale e che erano al centro del contenzioso fiscale da record inflitto al colosso francese del lusso dalle autorità italiane.
Al termine di una procedura per frode fiscale relativa al marchio Gucci, infatti, il gruppo di François-Henri Pinault ha annunciato qualche giorno fa che regolerà la conciliazione da 1,25 miliardi di euro con il fisco italiano, la cui inchiesta si era concentrata sull’attività della filiale logistica svizzera, Luxury Goods International (LGI). E proprio le attività di questa struttura sono ora oggetto di una riorganizzazione: una riprogettazione delle operazioni logistiche della società di cui si è parlato a inizio anno in occasione della presentazione dei risultati annuali di Kering e che oggi prende quindi forma.
Il 22 maggio, davanti a circa 800 dipendenti del Canton Ticino, Kering ha annunciato che “la maggior parte delle attività logistiche svolte in Svizzera saranno raggruppate in un nuovo ‘hub’ logistico unico, situato in Italia”, vicino a Novara.
Il gigante del lusso non ha fatto riferimento a una connessione tra le questioni fiscali e questa decisione, che implica un trasferimento delle attività dalla Svizzera all’Italia, parlando di crescita delle attività stesse e di un necessario adattamento alle modalità di consumo.
L’attuale struttura logistica in Svizzera, che si sviluppa su 20 magazzini e gestisce la quasi totalità degli stock e delle spedizioni dei brand del gruppo “era satura e quindi sempre meno efficiente”, sottolinea Kering. La nuova piattaforma in Italia “sarà dimensionata per la crescita futura del gruppo” e “avrà una capacità di immagazzinamento maggiore, per rispondere alla crescita dei volumi. Risponderà inoltre alla crescente domanda di connessione con le principali piattaforme di trasporto”. Il progetto si svilupperà progressivamente da qui al 2022 e il numero di dipendenti in Svizzera sarà dimezzato.
“Tenendo conto della loro qualità, Kering continuerà a capitalizzare sulle risorse e sull’expertise che ha sviluppato nel Canton Ticino, pur riducendone le attività in modo sostanziale”, ha precisato il gruppo. La società afferma inoltre che “lavorerà sin da subito per trovare a monte soluzioni adatte ai dipendenti coinvolti nel cambiamento” e “per attenuare le conseguenze del progetto”.
Kering, che possiede i marchi Gucci, Yves Saint Laurent, Balenciaga e Bottega Veneta, sottolinea che “le aspettative dei clienti evolvono, rendendo necessarie spedizioni più rapide e un’esperienza più fluida tra tutti i canali di distribuzione”. La piattaforma logistica svizzera era stata creata negli anni ’90 da Gucci, griffe acquisita nel 1999 da Kering, ex-Pinault Printemps Redoute (PPR). Un modello che non sarebbe più adatto a un gruppo che realizza 13,66 miliardi di euro, in crescita del 26,3%.
“Kering ha deciso di implementare un nuovo modello operativo che consiste in una riorganizzazione e semplificazione della rete logistica attuale e che necessita di nuovi investimenti negli Stati Uniti, in Asia e in Italia. Il gruppo ha condotto una riflessione approfondita sull’adattamento del suo network logistico mondiale (America ed Europa) alle sfide attuali e future del suo settore”.
La società, guidata da François-Henri Pinault, ha anche già deciso di trasferire il suo magazzino centrale americano in una nuova location nel New Jersey. Lo stabilimento è in costruzione e sarà un “hub” per questa zona del mondo. Il polo logistico in Piemonte, vicino alla maggior parte delle griffe del gruppo, si estenderà su una superficie di 160.000 metri quadrati.
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