Kering si impegna concretamente per la biodiversità
Nuova tappa per Kering nel suo impegno eco-responsabile. Il gruppo francese del lusso pubblica per la prima volta la propria strategia dedicata alla biodiversità, fissandosi dei nuovi obiettivi per raggiungere un “impatto netto positivo” sulla biodiversità entro il 2025. Nella stessa occasione annuncia il lancio di un fondo da 5 milioni di euro per favorire un’agricoltura rigenerativa.

La biodiversità ora diventa un componente a tutti gli effetti della strategia di Kering per lo sviluppo sostenibile. La volontà è duplice. Si tratta “di minimizzare la perdita di biodiversità nell’insieme dei canali di fornitura a livello di gruppo” e “di preservare la natura” attraverso un approccio di conservazione che permette di essere “netti positivi”, ha indicato la società in un comunicato stampa.
Per accelerare il passaggio dal settore della moda verso l'agricoltura rigenerativa, il gruppo guidato da François-Henri Pinault lancia il fondo “Kering for Nature Fund: 1 Million Hectares for the Planet” in partnership con Conservation International, organizzazione internazionale senza scopo di lucro specializzata nella conservazione del patrimonio naturale della Terra.
Questo fondo, dotato di un portafoglio di 5 milioni di euro, consentirà, tra le altre cose, al gruppo di “convertire 1 milione di ettari di fattorie e pascoli nei paesaggi della sua filiera di fornitura in spazi di agricoltura rigenerativa entro il 2025” e “di proteggere un ulteriore milione di ettari di habitat cruciale e insostituibile al di fuori del suo perimetro”, ovvero “una superficie sei volte superiore all'impronta ecologica totale dell'intera catena di approvvigionamento del gruppo, dalla produzione di materie prime, nei prossimi cinque anni”, sottolinea Kering.
Il Kering for Nature Fund è stato pensato soprattutto per ridurre l’impatto sull’ambiente della produzione delle materie prime destinate al prêt-à-porter e alla pelletteria della società, che possiede tra i tanti i marchi Gucci, Balenciaga, Saint Laurent e Bottega Veneta: vale a dire pelle, cotone, cashmere e lana.
“Il mantenimento della biodiversità condiziona intrinsecamente la redditività [e la sostenibilità] a lungo termine del nostro settore e della società in generale. È essenziale integrare una strategia di biodiversità nelle operazioni quotidiane di Kering per poter agire sulla riduzione della perdita di biodiversità nei prossimi anni”, commenta Marie-Claire Daveu, direttore dello sviluppo sostenibile e degli affari istituzionali internazionali di Kering.
Grazie a questo fondo, Kering intende “cambiare prospettiva” dopo aver realizzato diversi progetti in questo settore, per esempio in Mongolia, dove nel 2014 si è associato all'ONG Wildlife Conservation Society per migliorare le condizioni per l'allevamento di capre per il cashmere, limitando le dimensioni delle mandrie o imballando il cashmere nel cotone anziché nella plastica.
Ciò si traduce principalmente in “un lavoro di prevenzione del degrado della biodiversità, di promozione di pratiche agricole sostenibili e rigenerative che favoriscono la salute del suolo e la protezione delle foreste e degli ecosistemi mondiali che sono essenziali per lo stoccaggio del carbonio”.
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