3 nov 2022
Kering sarebbe in procinto di acquistare Tom Ford
3 nov 2022
Il gigante francese del lusso Kering è coinvolto in trattative che si troverebbero in fase ormai avanzata per l'acquisto del marchio statunitense di moda Tom Ford, secondo varie fonti che hanno familiarità con il dossier. Lo afferma il Wall Street Journal.
Kering sta rivaleggiando da molto vicino con altre grandi aziende per assicurarsi Tom Ford, in particolare con quella il cui nome era finora circolato con più insistenza, ovvero Estée Lauder (marchi Clinique, M.A.C….), ma la società francese sembra essere passata in testa. Secondo le fonti citate dal WSJ, un accordo potrebbe essere raggiunto molto presto, comunque non è ancora detto che veda prevalere il colosso guidato da François-Henri Pinault.
Il Wall Street Journal sottolinea di aver riferito lo scorso agosto che Estée Lauder era in trattative per acquisire Tom Ford, in un accordo che avrebbe potuto valere 3 miliardi di dollari o forse di più, rappresentando così la più grande acquisizione mai realizzata dal gigante americano dei cosmetici. Tuttavia, è possibile che il prezzo sia sceso, dato il pericoloso contesto di mercato per la crisi geopolitica, che ha portato a pressioni inflazionistiche quasi inedite e a costi per gli approvvigionamenti estremamente aumentati in tutto il mondo.
Una possibilità evidenziata dai risultati e dalle previsioni deludenti che Estée Lauder ha pubblicato mercoledì scorso, con un 1° trimestre dell'esercizio 2022/23, terminato lo scorso 30 settembre, in cui ha registrato un calo delle vendite del -11%, a 4,39 miliardi di dollari (4,44 miliardi di euro), con un utile netto sceso di 103 milioni di dollari rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. Il 4° trimestre dell’esercizio 2021/22 Estée Lauder l’aveva invece chiuso con una diminuzione delle vendite organiche del 5%, impattate dai lockdown per la politica Zero Covid in Cina e dal rallentamento degli ordini dai rivenditori statunitensi. Così, il colosso newyorchese dei prodotti di bellezza nato nel 1946 aveva abbassato le sue prospettive per questo esercizio.
Kering invece è riuscito a cavalcare una sorta di boom post-pandemico degli acquisti di prodotti dei suoi brand (soprattutto degli iconici Gucci, Saint Laurent e Balenciaga), tra revenge shopping e voglia di tornare alla normalità manifestati soprattutto dalla sua base di clienti benestanti, che si sono mostrati più resilienti nonostante la crescita esponenziale dell’inflazione e continuano a spendere per comprare borse, orologi e vestiti costosi.
Il mese scorso, Kering ha registrato un aumento delle vendite superiore al previsto, in parte sostenuto dai turisti statunitensi, che spendono liberamente a Parigi e in altre capitali europee. L'azienda ha un valore di mercato di quasi 60 miliardi di euro che, sempre secondo il Wall Street Journal, non farebbe di Tom Ford un asset estremamente oneroso da acquisire.
Tom Ford, noto soprattutto per il suo abbigliamento maschile, sebbene venda anche abbigliamento e accessori da donna, oltre a una linea di cosmetici e profumi d’alta gamma in rapida crescita, è stato fondato nel 2005 a New York City dallo stesso stilista (e regista cinematografico) statunitense, il quale, ironia della sorte e dei corsi e ricorsi storici della moda, divenne famosissimo come stilista di Gucci (oggi parte di Kering), quando riuscì a rilanciare il marchio fiorentino come suo direttore creativo tra il 1994 e il 2004.
Il Wall Street Journal aveva riferito mesi fa che Estée Lauder era particolarmente interessato all'attività nel Beauty di Tom Ford, con il quale ha un accordo di licenza di lunga data. Ma un deal con Kering potrebbe avere un senso più strategico, data l’esperienza del gruppo francese nella moda e negli accessori di fascia alta. Tom Ford potrebbe utilizzare l’esperienza, la competenze e il savoir-faire di Kering per far crescere il suo business negli accessori femminili, ha affermato una delle fonti.
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