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Pubblicato il
28 gen 2021
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Kering s’impegna per un’agricoltura rigenerativa lanciando il Regenerative Fund for Nature

Pubblicato il
28 gen 2021

Il colosso francese del lusso Kering e l’organizzazione statunitense senza scopo di lucro Conservation International, che si occupa di preservare la biodiversità globale di piante, animali e paesaggi, hanno ufficialmente lanciato il “Regenerative Fund for Nature” (“Fondo rigenerativo per la natura”) allo scopo di trasformare 1 milione di ettari di fattorie e paesaggi che producono materie prime nelle filiere della moda in agricoltura rigenerativa nei prossimi cinque anni, fanno sapere le due entità in un comunicato congiunto.

Kering/Conservation International


L’iniziativa concretizza l’annuncio che era stato formulato lo scorso luglio, quando il gruppo guidato da François-Henri Pinault aveva pubblicato per la prima volta la propria strategia dedicata alla biodiversità, preannunciando che sarebbe diventata un componente a tutti gli effetti della sua strategia per uno sviluppo sostenibile.
 
Quale passo importante nel raggiungimento dell'impegno di Kering di avere un impatto netto positivo sulla biodiversità entro il 2025, il milione di ettari nell'ambito del nuovo fondo si pone in cima all'obiettivo di Kering di proteggere un ulteriore milione di ettari di habitat critico e 'insostituibile' al di fuori della sua supply chain diretta, pari alla trasformazione di 2 milioni di ettari complessivi.

Il Regenerative Fund for Nature fornirà sovvenzioni agli agricoltori, alle ONG e alle principali parti interessate che sono in prima linea nello sviluppo e nell'ampliamento del cambiamento sul campo delle coltivazioni agricole, in modo che questi adottino pratiche agricole rigenerative, finnziandone la transazione dall’adozione delle attuali pratiche agricole, che hanno un forte impatto su clima e natura, verso procedimenti che ripristinano la natura e mitigano i cambiamenti climatici.
 
Il primo round di finanziamento è già aperto da fine gennaio alle richieste di sovvenzione, ma queste domande dovranno essere presentate entro e non oltre il 30 aprile prossimo, sottolinea Kering, che controlla marchi di portata globale come Gucci, Saint Laurent, Bottega Veneta, Balenciaga, Alexander McQueen, Brioni, Boucheron, Pomellato, DoDo, Qeelin, Ulysse Nardin o Girard-Perregaux e che nel 2019 ha chiuso l’esercizio con 15,9 miliardi di euro di ricavi, mentre nei primi 9 mesi del 2020 ha generato 9,096 miliardi di euro di fatturato, -20,6% su base comparabile (con 3,7 miliardi ottenuti nel 3° trimestre), superando le attese e riuscendo a limitare l'erosione delle vendite legata alla pandemia di Covid-19.

François-Henri Pinault, presidente e CEO di Kering - Archiv


I progetti ammissibili si svolgeranno in uno (o più) dei 17 Paesi che sono stati identificati attraverso un'analisi scientifica rigorosa da Conservation International (basata sull'importanza del materiale per le filiere della moda, la fattibilità dell’implementare progetti e i potenziali risultati positivi per la biodiversità di specie ed ecosistemi, clima e suolo) e si concentreranno su varie materie prime principali per il comparto del lusso: pelle, cotone, lana e cachemire.
 
“In sostanza, stiamo elargendo fondi a gruppi che possono innescare direttamente il cambiamento a livello di azienda agricola, trasferendo infine un milione di ettari a pratiche che lavorano in armonia con la natura”, ha affermato Marie-Claire Daveu, Chief Sustainability Officer e responsabile degli affari istituzionali internazionali di Kering, secondo la quale il lusso e la moda possono davvero supportare il “cambiamento e aiutare a trasformare l'agricoltura per raggiungere gli obiettivi climatici e arginare la perdita di biodiversità”.
 
“La biodiversità sostiene gli ecosistemi da cui dipende l'umanità - per l'acqua che beviamo, il cibo che mangiamo e gli abiti che indossiamo”, ha ricordato M. Sanjayan, CEO di Conservation International, orgnizzazione che ha sede ad Arlington (Virginia), negli Stati Uniti e ha circa 1.000 dipendenti in 30 nazioni.“L'impegno di Kering per proteggere la natura da cui dipende è un enorme passo avanti per l'industria della moda e rappresenta un'enorme opportunità per questo settore per influenzare miliardi di persone e contribuire a ridefinire ciò che apprezziamo come consumatori di moda e beni di lusso”.

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