AFP
Gianluca Bolelli
3 feb 2023
Kering annuncia la creazione di una divisione Beauté, Raffaella Cornaggia ne sarà la CEO
AFP
Gianluca Bolelli
3 feb 2023
Il colosso mondiale del lusso Kering ha annunciato venerdì la creazione di una propria divisione Beauty per lo sviluppo di cosmetici e profumi, settore d’ora in poi da considerarsi “strategico” per il gruppo francese, che nomina a capo di questa divisione Raffaella Cornaggia, una ex dirigente del concorrente diretto Estée Lauder.

“La creazione di Kering Beauté” dovrebbe consentire ai marchi Bottega Veneta, Balenciaga, Alexander McQueen, Pomellato e Qeelin di svilupparsi nel settore dei prodotti di bellezza, “che identifichiamo come strategico” e “che costituisce una naturale estensione del loro universo”, spiega il gruppo transalpino in un comunicato.
L'italiana Raffaella Cornaggia era dal 2020 la vicepresidente senior e la direttrice generale internazionale dei marchi Estée Lauder e Aerin, di cui dirigeva il business globale al di fuori degli Stati Uniti e del Canada.
La manager italiana ha iniziato la propria carriera in L'Oréal, ricoprendovi diversi incarichi per più di nove anni prima di entrare in Chanel Parfums Beauté e poi, nel 2008, nel gruppo Estée Lauder, la seconda azienda di cosmetici al mondo dopo L'Oréal.
Con la nuova divisione Beauté, “stiamo costruendo questo nuovo know-how all'interno del gruppo per consentire ai nostri marchi di raggiungere il loro pieno potenziale in questa categoria”, ha commentato Jean-François Palus, vicedirettore generale di Kering e braccio destro del CEO François-Henri Pinault.
Questa divisione non include il marchio Gucci, né Yves Saint Laurent (YSL). La licenza per le attività nel beauty di Gucci, fiore all'occhiello del gruppo Kering, è infatti nel portafoglio del gruppo americano Coty “per almeno 5 anni”, secondo gli analisti di RBC Capital Markets. Per quanto riguarda il marchio YSL, la licenza per i prodotti di bellezza è detenuta da L'Oréal.
La nuova divisione “dovrebbe consentire a Kering” di avere “il tempo necessario per costruire e sviluppare queste attività internamente con marchi più piccoli” prima di arrivare a rappresentare, nel lungo periodo, un'alternativa per riprendere il controllo dei profumi e dei cosmetici del marchio Gucci quando l'accordo di licenza concesso a Coty scadrà, sostengono gli analisti.
Nel breve termine, l'effetto sui risultati sarà però “probabilmente non significativo”, aggiunge RBC in una nota.
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