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Versione italiana di
Laura Galbiati
Pubblicato il
6 feb 2023
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Kering Beauty: un primo passo verso l’internalizzazione dell'attività di cosmesi e profumi

Versione italiana di
Laura Galbiati
Pubblicato il
6 feb 2023

Dopo essersi visto passare sotto il naso Tom Ford Beauty, acquisito dall'americana Estée Lauder, e probabilmente Byredo, rilevata dalla catalana Puig, Kering, che da diversi anni non effettua grandi operazioni, mostra le sue ambizioni nell'universo del cosmetici e profumi creando Kering Beauté. La nuova entità, la cui direzione è stata affidata a Raffaella Cornaggia, esperta del settore che ha lavorato per Estée Lauder, Chanel e L'Oréal, riunisce cinque marchi del gruppo del lusso francese: Bottega Veneta, Balenciaga, Alexander McQueen, Pomellato e Qeelin.
 

Visual della campagna Balenciaga


Questa attività beauty rappresenta una nuova potenziale leva di crescita, in un momento in cui Gucci, motore principale dell'azienda, è in forte rallentamento. Dopo mesi di intense speculazioni, era attesa con impazienza.
 
Per quanto riguarda Gucci, per l’appunto, la sua linea beauty è gestita dal gruppo americano Coty tramite una licenza che dovrebbe scadere nel 2028. Nel 2020 il patron di Kering, François-Henri Pinault, si era lamentato in particolare della lentezza dei progressi nello sviluppo dei cosmetici prodotti dal partner: "Il potenziale è enorme. Siamo molto delusi dalla velocità con cui questo potenziale viene sfruttato", aveva dichiarato in una conferenza stampa.

Da parte sua, lo scorso 8 novembre, in occasione della pubblicazione dei risultati del primo trimestre dell’esercizio fiscale 2022/23, Sue Y. Nabi, CEO di Coty, aveva precisato: "I risultati che abbiamo ottenuto con il profumo Gucci Flora Gorgeous Gardenia lo scorso anno e Gorgeous Jasmine quest'anno sono senza precedenti. E la scorsa settimana ero a Singapore con Marco Bizzarri (CEO di Gucci, ndr) per l'apertura di una nuova boutique Gucci Beauty a Singapore".
 
Gucci, che sembra catalizzare tutta l'attenzione, non rientra quindi per il momento nel perimetro di Kering Beauté. Così come come Yves Saint Laurent Beauté, che dal 2008 naviga su licenza nella divisione lusso del colosso mondiale della bellezza L'Oréal, e che insieme a Lancôme ne è uno dei pesi massimi. E nemmeno Boucheron, la cui licenza profumi detenuta dalla francese Interparfums ha generato 18 milioni di euro nel 2022, mentre i profumi Brioni sono gestiti da Lalique Group.
 
Kering ha dunque integrato per il momento cinque brand nella sua nuova entità beauty, marchi le cui licenze sono scadute o stanno per scadere. Lo scorso ottobre, infatti, il direttore finanziario di Kering, Jean-Marc Duplaix, aveva accennato a "rescissioni a breve termine riguardanti alcune licenze operate".
 
Così Balenciaga, di cui Coty ha ottenuto nel 2008 la licenza beauty per creare una linea di profumi, è scaduta senza rinnovo. Per quanto riguarda le linee di bellezza delle maison Bottega Veneta e Alexander McQueen, le loro licenze, gestite sempre da Coty, si sono fermate un anno fa.
 
Infine, che dire delle griffe di gioielli Pomellato e Qeelin? La prima ha sviluppato più di dieci anni fa profumi su licenza con il Gruppo italiano ICR-ITF. Per Qeelin, i cui gioielli si ispirano al simbolismo cinese, nel 2019, in occasione dell'apertura della sua boutique in Place Vendôme a Parigi, è stato lanciato un profumo chiamato Wulu, non si sa se sviluppato internamente o su licenza.
 
Questa nuova divisione, i cui contorni non sono stati dettagliati dal gruppo del lusso, parte quindi con un perimetro ristretto. Secondo le nostre informazioni, anche la squadra messa in campo sarebbe limitata. Indubbiamente questa entità deve ancora strutturarsi, con l'obiettivo di rilevare direttamente la licenza Gucci, vero asso nella manica, alla sua scadenza. Nel frattempo, la società ha lanciato un segnale ai mercati, in quanto a breve, il 15 febbraio, presenterà i suoi risultati annuali.
 
Non è la prima volta che Kering si avventura nel campo del beauty. In passato, quando il gruppo si chiamava ancora PPR e aveva creato una divisione del lusso chiamata Gucci Group, aveva una filiale dedicata, YSL Beauté, creata dopo l'acquisizione di Sanofi Beauté, comprendente marchi e licenze di profumi e bellezza, tra cui quelle di Yves Saint Laurent, Stella McCartney, Boucheron ed Ermenegildo Zegna. L'entità è stata venduta nel 2008 a L'Oréal, che ha rilevato in particolare le attività in licenza, mentre le griffe Yves Saint Laurent, Stella McCartney e Boucheron sono rimaste di proprietà del gruppo.

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