Kenzo sta per nominare Charaf Tajer di Casablanca come nuovo stilista
La maison Kenzo è sul punto di nominare Charaf Tajer, fondatore del marchio Casablanca, come suo nuovo designer, secondo fonti consultate da FashionNetwork a Parigi.
Charaf Tajer sucederebbe così a Felipe Oliveira Baptista, che ha lasciato la griffe parigina questo lunedì.
Kenzo, che fa parte del colosso francese del lusso LVMH, ha dichiarato all’annuncio della partenza di Felipe Oliveira Baptista che aveva deciso di non rinnovare il contratto del direttore creativo. Tecnicamente, Baptista lascerà l’incarico dopo soli due anni, il 30 giugno 2021.
Un portavoce di Kenzo ha prima rifiutato di commentare la scelta di Charaf Tajer, poi ha inviato un SMS a FashionNetwork.com per dire che non era vero. Un responsabile della comunicazione che si occupa di Casablanca ha dichiarato: “Non è qualcosa che io possa commentare”.
Un altro nome che circola per il posto di designer di Kenzo è quello della stilista francese indipendente Marine Serre. Tuttavia, secondo fonti ben informate, a LVMH piace l’idea che sia Charaf Tajer, designer dall’energia debordante, a dirigere la casa di moda fondata nel 1976 da Kenzo Takada.
Charaf Tajer ha lanciato il proprio marchio di moda Casablanca con la collezione Primavera-Estate 2019 nel giugno del 2018. Per la sua prima presentazione lo stilista aveva scelto il salone di sua madre a Belleville, l’animato quartiere della zona nord di Parigi. Oggi, appena cinque stagioni più tardi, Casablanca vende i suoi prodotti in oltre 200 negozi nel mondo, tra i quali boutique d’alta gamma come Browns, United Arrows, Maxfield, Smets e Isetan. Personaggi come Gigi Hadid, Kendall Jenner e Hailey Bieber sono stati tutti visti indossare Casablanca.
L’anno scorso, il marchio di Charaf Tajer, che conosce una crescita rapida, ha organizzato il suo primo défilé nel calendario ufficiale della Fédération de la Haute Couture et de la Mode. Un significativo riconoscimento per la sua crescita esplosiva e il suo stile riconoscibile.
Continuando il suo slancio, Charaf Tajer ha organizzato lo scorso gennaio, durante la stagione dell'abbigliamento maschile a Parigi, un video show girato all'interno del Traveller's Club, un palazzo del XIX secolo costruito da una cortigiana sugli Champs-Élysées. La collezione comprendeva un cast immaginario di piloti di Gran Premio, amanti e figure glam. Per le donne: mantelle rosse con bandiere a scacchi, camicette di seta con calze o persino tute appariscenti anni '70. Gli uomini di Casablanca (una distribuzione diversa che riflette la Francia contemporanea) indossavano versioni maschili del completo Chanel o pantaloni gialli e rosa Ralph Lauren e smoking trompe-l'oeil. Il logo a doppia C intrecciato di Charaf era ovunque.
Charaf Tajer è anche uno specialista di prim’ordine dello stampato, in cui fonde arte gotica, illustrazioni di auto da corsa e design retrò. Non è certo un tipo timido, ha persino fatto un'apparizione nel suo video, suonando il piano con un cappotto arlecchino rosso e bianco.
Casablanca ha anche realizzato una collezione di sneakers in collaborazione con New Balance. Sebbene abbia sede a Parigi, metà del team creativo e del management di Charaf Tajer vive a Londra. Ci si aspetta che il designer mantenga attiva la sua casa di moda indipendente durante il periodo da Kenzo.
La sua estetica sembra anche molto vicina a quella del fondatore, Kenzo Takada, famoso per le sue stampe giungla e tigre. In effetti, sotto il duo Humberto Leon e Carol Lim di Opening Ceremony, gli articoli più venduti della maison erano delle felpe stampate con il motivo tigrato. Humberto Leon e Carol Lim, che hanno lasciato Kenzo nel 2019, hanno anch’essi mantenuto attiva la propria label Opening Ceremony durante tutto il loro percorso da Kenzo.
La scelta di Charaf Tajer sottolinea anche la strategia generale di LVMH di scegliere i designer che generano tanta attività sui social network. E il brand Casablanca conta 257.000 follower su Instagram.
“Casablanca è molto di tendenza in questo momento. LVMH ha dunque optato per il buzz. Così come Vuitton e Dior. Fa tutto parte del medesimo schema. Comunque, probabilmente loro da Felipe volevano davvero solamente delle magliette con le stampe tigrate”, commenta una fonte ben informata.
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