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Versione italiana di
Laura Galbiati
Pubblicato il
14 dic 2019
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Kate Spade: Anna Bakst lascia l’azienda

Versione italiana di
Laura Galbiati
Pubblicato il
14 dic 2019

Il gruppo americano Tapestry (ex-Coach) ha annunciato che Anna Bakst, Direttore Generale e Presidente del marchio Kate Spade, lascerà l’azienda a fine anno.

Anna Bakst - Michael Kors


La società ha dichiarato di aver già cominciato a cercare il sostituto di Anna Bakst, la quale sarà rimpiazzata ad interim da Joanne Crevoiserat, Direttore Finanziario di Tapestry, che in questo ruolo supervisionerà direttamente la strategie e le operazioni di Kate Spade, lavorando in stretta collaborazione con il team direttivo del brand.
 
Anna Bakst ha assunto il ruolo di Direttore Generale e Presidente di Kate Spade nell’aprile 2018. Prima di raggiungere il marchio è stata, tra le altre cose, Presidente del gruppo Michael Kors e Presidente della divisione calzature e accessori di The Donna Karan Company.

“Ringraziamo (Anna Bakst) per la passione e l’impegno dimostrati nel suo lavoro per Kate Spade”, ha dichiarato Jide Zeitlin, Presidente e Direttore Generale di Tapestry, a cui oltre a Kate Spade fanno capo anche i brand Coach e Stuart Weitzman.
 
“Stiamo avanzando rapidamente con il processo di ricerca. Il nostro valido team direttivo di Kate Spade, lavorando con Joanne Crevoiserat, porterà avanti l’attività in accordo con la visione creativa di Nicola Glass. Le performance di Kate Spade nel trimestre in corso sono buone e siamo certi della nostra capacità di raggiungere i nostri obiettivi con il periodo delle feste. Non vediamo l’ora di fornire i dettagli relativi al secondo trimestre, il prossimo febbraio”.
 
Il marchio, che ha lavorato per ringiovanire la propria immagine attraverso il lancio di nuovi prodotti e l’apertura di pop-up store, è sempre stato fonte di problemi per Tapestry, dopo la sua acquisizione nel 2017. Oltre a un ribasso delle vendite, a eccessi di stock e a uno stile un po’ “affaticato”, gli ostacoli che Kate Spade ha dovuto affrontare sono le tariffe di importazioni sulle calzature e i bijoux dalla Cina, dove il brand produce buona parte del suo prêt-à-porter e dei gioielli.
 
Le vendite comparabili nei negozi di Kate Spade sono scese del 16% nel primo trimestre e a novembre Tapestry ha dichiarato di aspettarsi una flessione a una cifra per il trimestre in corso.

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