Karl Lagerfeld dice che è "stufo" di #MeToo, e si scatena la polemica
Karl Lagerfeld ha innescato la sua ultima polemica/provocazione mediatica, dopo aver dichiarato a una rivista francese di essere "stufo" del movimento #MeToo, e quindi anche del suo equivalente francese, #BalanceTonPorc.
“Ne sono proprio stufo (di #MeToo, ndr.)…. Ciò che mi sconvolge di più in tutto questo sono le starlettes che hanno impiegato 20 anni per ricordare cosa gli era successo. Per non parlare del fatto che non ci sono testimoni delle accuse. Detto questo, non sopporto il signor Weinstein. Ho avuto un problema con lui all’amfAR [la cena di beneficenza per la lotta all’AIDS, amfAR Gala, durante il Festival di Cannes]… che non è stato di natura sessuale, ma professionale. Vi risparmio i dettagli, ma non è esattamente quello che si potrebbe chiamare un uomo di parola”, ha detto Lagerfeld alla rivista parigina “Numéro”.
Lo stilista tedesco ha anche difeso Karl Templar, l'ex direttore moda del magazine “Interview”, che è stato recentemente accusato di cattivi comportamenti sessuali, di aver toccato in modo inappropriato delle modelle e di aver cercato di togliere loro i vestiti.
“Ho letto da qualche parte che ora devi chiedere a una modella se si sente comoda in quella posa. È davvero troppo; da adesso in poi, come designer, non puoi fare più nulla. Per quanto riguarda le accuse contro il povero Karl Templar, non credo a una sola parola. Una ragazza si è lamentata del fatto che lui ha provato a tirarle giù i pantaloni ed allora è stato immediatamente scomunicato da una professione che fino a quel momento lo aveva venerato. È incredibile. Se non vuoi che ti tirino giù i pantaloni, non fare la modella! Entra in un un convento, ci sarà sempre un posto per te tra le suore. Stanno anche reclutando!”, ha aggiunto il direttore creativo di Chanel.
In risposta, l'attrice Rose McGowan, un'attivista di spicco del movimento #MeToo, la quale sostiene che Weinstein l'abbia violentata, ha bollato Lagerfeld definendolo un “dinosauro misogino”.
“Karl, ho letto la tua frase disgustosa ieri sera. Mi ha fatto sentire sporca. Stamattina ho incontrato suor Irene e mi ha fatto sentire leggera. Sono sicuro che suor Irene ti perdonerà per essere un dinosauro misogino, ma penso che tu sia un'anima meschina, piccola e nera, e io non ti perdono. Hai fatto tanti soldi sfruttando le insicurezze delle donne, è tempo per te di dirigerti verso il tramonto della misoginia. #BoycottChanel”, ha scritto la McGowan in un post su Instagram accanto a una foto dove posa con suor Irene.
Come è successo al mondo del cinema, la moda è stata travolta dalle accuse di molestie sessuali, in particolare rivolte a vari fotografi. Tra di loro ci sono Terry Richardson, che è stato inserito nella lista nera redatta da “Vanity Fair” e “Vogue” a seguito delle molte segnalazioni di molestie di cui si sarebbe reso portagonista, ma anche Mario Testino e Bruce Weber; e più di recente il proprietario del marchio Guess, Paul Marciano.
In un altro punto dell'intervista, Lagerfeld sbeffeggia i giovani designer che si lamentano di essere oberati di lavoro, in un riferimento diretto a Raf Simons, l'ex stilista di Christian Dior.
“Personalmente, non mi sono mai lamentato. E questo è esattamente il motivo per cui tutti gli altri designer mi odiano. Sono interessati solo alle loro dannate “ispirazioni”, possono passare un'ora a decidere dove dovrebbe andare un bottone, o a scegliere schizzi fatti dai loro assistenti, il che mi irrita da impazzire. Io sono una macchina”, ha detto Lagerfeld, il quale ha aggiunto al riguardo che lo scorso anno ha perso due dei suoi “migliori nemici, Pierre Bergé e quell'altro. Azzedine (Alaïa) mi odiava”.
Alla richiesta di valutare tre giovani stilisti che presentano le loro collezioni a Parigi – Simon Porte Jacquemus, Virgil Abloh e Jonathan Anderson – lo stilista tedesco ha risposto: “I designer che preferisco, in ordine sparso, sono Marine Serre (giovane talento francese, ndr.), 1 metro e 50, ma una volontà di ferro, Jacquemus, che mi fa ridere… e che è anche puttosto carino. Sì, lui è davvero divertente. E per concludere J. W. Anderson, anche se il suo approccio è talvolta eccessivamente intellettualizzato – indubbiamente, non ho fatto gli studi necessari”.
E, quale dei tre, gli ha domandato “Numéro”, si porterebbe su un’isola deserta? “Piuttosto prima mi suiciderei!” ha risposto lapidario Lagerfeld.
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