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21 gen 2015
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Karl-Heinz Müller: “Bisogna pensare a cose nuove”

Pubblicato il
21 gen 2015

Bread & Butter Back to the Street è una formula compatta. I locali del Bread&Butter fungono da showroom per diversi marchi (Campus, Freitag, King of Indigo...), presenti in loco perché rimasti fedeli a Karl-Heinz Müller, o perché l'ambiente del Premium o del Panorama non li convince.

Due urne per votare pro o contro la sopravvivenza del BBB.


Lunedì 19 gennaio, Karl-Heinz Müller risponde alle domande di FashionMag.com iniziando con un laconico “No, non ho progetti”. Difficile credergli. Tanto più che i visitatori potevano votare per la sopravvivenza del Bread&Butter, che si terrebbe dal 2 al 4 luglio, da giovedi a sabato.

«Un salone della portata del Bread&Butter versione Barcellona o Berlino, con una selezione dell'offerta e realmente orientato verso i professionisti, non esisterà più in questa forma», afferma Müller.

L'organizzatore, che ha sempre espresso il proprio rispetto per il Pitti, ricorda che la location del salone fiorentino ha spazi limitati, ed è molto più piccola della superficie occupata dall'aeroporto Tempelhof. «Bisogna pensare a cose nuove. Bisogna ripensare i saloni. Oggi, non sono solo a decidere», prosegue il cofondatore del Bread & Butter. In dicembre, ha dovuto compiere un'operazione terribile, dichiarando la sua società insolvente. All'inizio di marzo, l’apertura della procedura di amministrazione controllata sarà ufficiale. A quel punto, i suoi progetti potrebbero essere più chiari.

«Ci sono persone interessate dal marchio, altre dal marchio e dal team. L’obiettivo dell'amministratore giudiziario è di salvare la società, se questo ha un senso, in ottemperanza agli obblighi di legge ...», prosegue Karl-Heinz Müller.

Il manager tedesco sostiene di aver analizzato il mercato essendo consapevole che nella sua fiera ci volessero dei marchi di rilievo, ma anche che bisognava rafforzare la sua dimensione internazionale, che a Berlino non esiste davvero (da qui il progetto interrotto di un ritorno a Barcellona) e coinvolgere in un modo o in un altro i consumatori (da cui il progetto non realizzato di aprire il salone al grande pubblico).

Ma questo non ha funzionato. Oggi, nei locali del Bread&Butter, il visitatore poteva votare per la fine dell'avventura o per la sua prosecuzione. Ma sotto quale veste? «Un salone virtuale non è una soluzione. Internet è uno strumento fatto per completare e ampliare una fiera», puntualizza Karl-Heinz Müller. Certamente placato, ma ancora insoddisfatto ...

Bruno Joly (Versione italiana di Gianluca Bolelli)

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