Kaporal oggetto di 5 offerte d’acquisto, che saranno valutate il 22 giugno
Posto in amministrazione controllata il 30 marzo 2023 a causa di difficoltà economiche, il marchio di moda francese Kaporal è alla ricerca di acquirenti o investitori per riprendersi. I candidati dovevano presentarsi agli organi processuali entro il 22 maggio. Appartenente al fondo TowerBrook Capital Partners (con sede tra Londra e New York) dal 2013, lo specialista marsigliese del denim è stato oggetto di diverse offerte di acquisizione, “quattro delle quali sembrano serie”, ha dichiarato l'azienda a FashionNetwork.com.

L'identità dei candidati all’acquisto del brand non è stata resa nota ufficialmente, ma la società nata nel 2004 precisa che uno di essi è un “manager della società Kaporal”, senza che vengano forniti ulteriori dettagli.
La testata locale Gomet' segnala che sono state presentate cinque offerte: oltre a quella di due dirigenti dell'insegna (Nicolas Ciccione e Thierry Bongiovanni), che vorrebbero mantenere l’attuale rete di negozi, Kaporal interesserebbe ad un altro marchio di moda marsigliese, Le Temps des Cerises, che ha messo gli occhi su 18 negozi, ma anche all'azienda franco-tunisina Guerrida Habib (che controlla i negozi dell'usato Guerrisol).
Si dice che anche il fondatore di Kaporal, Laurent Emsellem, che ha lasciato l'azienda nel 2014, abbia fatto un'offerta di acquisizione. Infine, un dossier parziale sarebbe stato presentato dal rivenditore di rimanenze Noz, che ha presentato un’offerta solo per gli stock rimasti.
L'esame delle offerte da parte del tribunale commerciale di Marsiglia è fissato per il 22 giugno. Le pratiche possono essere perfezionate fino a due giorni prima dell'udienza. La decisione finale verrà presa e resa nota a luglio.
Kaporal impiega 534 dipendenti e gestisce una rete di 113 negozi in Francia, più una manciata di unità in Belgio. Il fatturato del brand di abbigliamento donna, uomo e bambino è stato pari a 99 milioni di euro nel 2022 (di cui il 20% generato sul web), in netto calo rispetto ai 120 milioni realizzati prima della crisi.
In un comunicato pubblicato a marzo, il management del marchio guidato da Laurence Paganini ha spiegato di “dover affrontare una situazione finanziaria eccezionale caratterizzata da difficoltà economiche senza precedenti”, e di “non essere più in grado di assicurare da solo il pagamento dei propri debiti”. La ricerca di un nuovo investitore era stata avviata qualche mese fa, ma non aveva avuto successo.
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