31 gen 2023
Junk punta sui suoi occhiali sostenibili per svilupparsi in Europa e Asia
31 gen 2023
Il marchio di occhiali di Treviso si caratterizza per mettere al centro della sua filosofia produttiva la sostenibilità ambientale. Ogni paio di occhiali Junk, rigorosamente unisex, è infatti realizzato al 100% in econyl, il nylon rigenerato derivante da rifiuti recuperati da discariche od oceani (reti da pesca, vecchi tappeti, scarti industriali, ecc.). Il materiale riciclato viene impreziosito da alcuni dettagli in argento.

“Questo tocco artigianale rende i nostri occhiali non solo sostenibili, ma anche preziosi, per fare in modo che chi li possiede li conservi e non li getti più nella spazzatura, ovvero che non tornino ad essere immondizia, ma rimangano… Junk (emblematicamente, immondizia in lingua inglese, ndr.)”, spiega Matteo Minchio, che è il fondatore e il proprietario di Junk, mentre il designer è Matteo Pontello (ex Off-White). “In sostanza ci opponiamo al concept della fast fashion ‘Produci, butta… Produci, butta…’”.
I modelli realizzati dal marchio trevigiano, che ha scelto il giallo come colore identificativo per la sua solarità, sono 10 con una media di 5 varianti di colore ciascuno. La produzione avviene nel bellunese.
“L’approccio produttivo green finora ha sempre fatto leva sui sensi di colpa, facendo riferimento alla drammaticità dei concetti (gli uccelli che muoiono nei mari, le foreste che scompaiono…)”, prosegue Minchio. “Il che è un bene, perché grazie a quel tipo di comunicazione si è creata una sensibilità diffusa. Ma secondo noi adesso occorre parlare di eco-sostenibilità in modo più fresco, giovane, ironico”, spiega il founder, che ha avviato l’iter per certificare la sua azienda come B Corp. Le lenti dell’eyewear di Junk per il momento non son ancora riciclate, “ma è un nostro obiettivo, da raggiungere in un paio d’anni”, afferma.
Distribuito in vari punti vendita di Italia, Corea del Sud e Regno Unito, Junk – nato 3 anni fa, ma partito realmente solo da un anno – punta a svilupparsi in Asia grazie all’agente coreano, che sta cercando di sviluppare anche il mercato cinese, ma principalmente intende crescere in Italia e in Europa, dopo il primo pop-up store della sua storia, “che ebbe un ottimo successo”, secondo il fondatore, aperto ad aprile 2022 in Rinascente Duomo a Milano.
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