Reuters
Gianluca Bolelli
16 nov 2021
Johnson & Johnson scorpora la divisione Consumer
Reuters
Gianluca Bolelli
16 nov 2021
Johnson & Johnson prevede di scorporare la sua divisione Consumer Health, che vende brand come Listerine e Baby Powder, per concentrarsi su prodotti farmaceutici e dispositivi medici, nella più grande operazione di ristrutturazione dell'azienda statunitense in 135 anni di storia.

La mossa della più grande azienda mondiale di prodotti sanitari arriva sulla scia di annunci simili che questa settimana sono stati comunicati dai conglomerati industriali Toshiba e General Electric e sottolinea quanto le grandi e diversificate corporation si trovino sotto pressione per semplificare i loro business.
Tutto ciò è stato particolarmente vero nel settore sanitario, dove l'attività costante ma lenta della vendita di prodotti come shampoo e creme idratanti si è sempre più discostata dal business ad alto rischio, ma anche ad alto rendimento, dello sviluppo e della commercializzazione di farmaci di massa.
“La nuova Johnson & Johnson e la nuova società di Consumer Health sarebbero in grado di allocare in modo più efficace le risorse da fornire a pazienti e consumatori, guidare la crescita e sbloccare valore significativo”, ha affermato Joaquin Duato, che dovrebbe diventare il CEO della nuova società il prossimo gennaio.
La società ha affermato che mira a completare la separazione in 18-24 mesi, per far salire il valore delle proprie azioni del 4% prima del perfezionamento.
I cerotti Band-Aid e i rimedi per la tosse di Johnson & Johnson sono stati a lungo il volto dell'azienda.
Ora la sua attività nelle attrezzature farmaceutiche e mediche, che produce trattamenti contro il cancro, vaccini e strumenti chirurgici, è sulla buona strada per raggiungere quasi 80 miliardi di dollari di vendite quest'anno, molto più oltre dei 15 miliardi di dollari previsti dai suoi prodotti Consumer.
Le prospettive di crescita più elevate arrivano nonostante le vendite deludenti del vaccino contro il Covid-19 di Johnson & Johnson, a seguito di una serie di battute d'arresto nella produzione e della forte concorrenza di rivali come Pfizer e Moderna.
Il piano di Johnson & Johnson di trasferire la propria attività nel settore dei prodotti per la salute dei consumatori in una società quotata in Borsa fa eco a una mossa simile di GlaxoSmithKline e Pfizer Inc, che hanno anch’esse posto in atto dei piani per scorporare la loro attività congiunta nel settore Consumer Health il prossimo anno.
La divisione Consumer di Johnson & Johnson ha dovuto affrontare negli ultimi anni una serie di azioni legali perché il suo talco per neonati provocherebbe il cancro, cosa che la società ha sempre negato.
La società americana ha dunque creato una filiale solo per gestire le richieste di risarcimento multimiliardarie e il CEO Alex Gorsky ha affermato venerdì scorso che la decisione di separare la divisione Consumer non ha nulla a che fare con queste cause legali. Johnson & Johnson ha smesso di vendere il borotalco negli Stati Uniti e in Canada l'anno scorso.
Anche la divisione che si occupa di dispositivi medici e farmaceutici ha dovuto affrontare diverse azioni legali per alcuni dei suoi prodotti.
Johnson & Johnson ha dichiarato il mese scorso di aver risolto la maggior parte delle cause legali che ha dovuto affrontare contro quelle migliaia di persone che affermano che il suo farmaco antipsicotico “Risperdal” ha causato loro lo sviluppo di eccessivo tessuto mammario. La società ha registrato a bilancio spese per 800 milioni di dollari per questi accordi risarcitori.
Jeff Jonas, asset manager di GAMCO Investors, ha affermato che uno spin-off consentirebbe alla società di essere più acquisitiva.
“Alla fine, quando termineranno la separazione della divisione che si occupa di prodotti per la salute dei consumatori, probabilmente raccoglieranno un pochettino di liquidità indebitando un po' il business Consumer, il che lascerebbe loro più soldi per fare affari”, ha detto.
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