11 gen 2023
John Richmond debutta a Pitti Uomo con una nuova linea e un progetto di distributori automatici
11 gen 2023
Rilanciato dal 2017 dal gruppo di moda Arav, il marchio John Richmond è in gran forma e pieno di progetti. Presente per la prima volta a Pitti Uomo, l'etichetta, ora di proprietà dell'azienda napoletana, ma ancora disegnata dal suo omonimo fondatore, ha presentato a Firenze la sua nuova linea giovane e urban Richmond X, svelando per l'occasione anche un originale progetto di vending machines, ovvero distributori automatici.

Per il debutto al salone di riferimento della moda maschile, iniziato martedì a Firenze, la griffe si è regalata uno spettacolare stand di design nei colori giallo e nero, tutto in metallo e vetro, poco distante dal padiglione centrale della Fortezza da Basso. Il particolare spazio high-tech dà il benvenuto alla nuova collezione uomo e donna Richmond X, che reinterpreta i codici della main label in uno spirito più sportivo e street proponendo giacche in ecopelle, tute cool a maglie intrecciate, completi da banchiere rivisitati, confortevoli capi in maglia e cappotti in spesso panno di lana dotati di un tocco fashion, che si nota nelle tasche con cerniera o nelle maniche in neoprene. Il grigio e il nero dominano la tavolozza colori, con alcune tinte più delicate in uno spirito leisurewear.
“Volevo qualcosa di più giovane, creare un marchio sportivo con una nuova veste grafica e un'immagine inedita. È molto easy”, ha spiegato John Richmond, che supervisiona tutta la creazione del marchio (dal prêt-à-porter alla linea bambino fino alle calzature) dal suo studio di Londra, con altri tre designer. “Ho iniziato nel 1982 e sono ancora qui. Ho sempre guardato avanti e sono molto contento dell'evoluzione del mio marchio, anche se non mi appartiene più”, confida lo stilista, di passaggio a Firenze per il lancio della nuova linea.
Posizionata in un segmento “contemporaneo accessibile”, con capi che nei negozi vengono venduti intorno ai 150 euro, Richmond X, che parte con l'Autunno-Inverno 2023/24, è stata pensata per allargare la clientela di John Richmond attirando le generazioni più giovani. Invece, il marchio principale si muove nel segmento del “lusso contemporaneo”, con prezzi che vanno dai 300 ai 2.000 euro.
Oggi John Richmond è distribuito attraverso 250 clienti multimarca e i più importanti e-tailer in 20 Paesi, con l'Italia che ne rappresenta il 50% delle vendite, seguita da Medio Oriente, Cina e, fino allo scorso anno, dalla Russia (da quando è iniziata la guerra, John Richmond ha chiuso il suo indirizzo a Kiev). Inoltre ha debuttato sul mercato americano da una stagione. Ai suoi due store di Milano e Dubai se ne aggiungeranno altrettanti quest'anno, a Kuala Lumpur, in Malesia, nel centro commerciale The Starhill, e a Shanghai, in Cina.
In cantiere c'è anche un ambizioso progetto di distributori automatici. “Da qui a settembre ne installeremo una cinquantina in aeroporti, stazioni ferroviarie e grandi centri commerciali. Il primo lo inauguriamo il 19 gennaio a Milano, nel centro City Life. Vi venderemo slip, boxer e t-shirt a marchio John Richmond. I distributori saranno collegati a un sito sul quale il cliente potrà continuare i propri acquisti online”, spiega la CEO di Arav, Mena Marano, la quale punta in seguito ad estendere il progetto “a livello internazionale con la collocazione di almeno 500 vending machine fuori dall’Italia nell’arco di 3 anni”.

Nell’ultimo quinquennio, John Richmond ha inoltre ampliato la propria offerta con una serie di accessori realizzati su licenza. Gli occhiali con Jet Set, i profumi con A.R. Tanzi del gruppo Italart, le scarpe con Rodolfo Zengarini. Il marchio è diventato in sostanza il business principale del gruppo Arav, che possiede anche il marchio femminile Silvian Heach, la giovane griffe Marcobologna e produce su licenza la linea bambino di Trussardi.
“John Richmond è stata per noi una grande opportunità. Il marchio, noto soprattutto per il menswear, che ne costituisce il 70% delle vendite, gode di grande notorietà. È cresciuto anche durante i due anni di pandemia e sta andando bene. La distribuzione, soprattutto sulle maggiori piattaforme di e-commerce, ha creato il giusto clamore attorno al brand”, nota l'imprenditrice. “Le sue vendite sono aumentate del 26% nel 2022, a 50 milioni di euro, e del 40% nell'ultimo semestre”, precisa.
Mena Marano si mostra entusiasta in quanto nello stesso periodo Arav ha visto crescere il giro d’affari complessivo del 39%, dopo un 2021 che era già terminato in crescita del +24%, ma anche perché il dinamismo del suo gruppo è stato notato “da vari fondi stranieri, che hanno mostrato interesse per investire nella nostra azienda. Per il momento stanno sondando il terreno”, rivela Marano.
Tornando a Marcobologna, per il brand fondato nel 2011 dagli stilisti Marco Giugliano e Nicolò Bologna e comprato per il 51% da Arav nel febbraio 2020 è stato “previsto un evento dedicato a febbraio 2023 durante la Milano Fashion Week per dargli nuova visibilità”, dice Mena Marano, mentre per Silvian Heach, Arav ha in programma il lancio di 4 capsule collection che si affiancheranno alle tradizionali collezioni stagionali. Il primo lancio sarà ad aprile, seguito da drop a settembre, ottobre e dicembre. “A queste capsule affiancheremo progetti ad hoc con varie influencer”, spiega l’imprenditrice, che anticipa inoltre l’obiettivo di inaugurare entro settembre 2023 un monomarca Silvian Heach a Milano, ricordando che a livello wholesale le varie linee delle etichette del gruppo campano sono ormai presenti in più di 2.500 store multimarca di oltre 20 nazioni.
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