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Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
10 dic 2020
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Jil Sander su +J, le mode di oggi e i suoi ultimi successori nella griffe che ha fondato

Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
10 dic 2020

Pochi designer hanno saputo creare un corpus di lavoro così distintivo come Jil Sander, generalmente considerata la più grande stilista minimalista della storia.

Jil Sander - Foto di Peter Lindbergh, per gentile concessione di Uniqlo


Le sue forme raffinate, l’uso ossessivo di dettagli di grande sottigliezza, l'insistenza sui tessuti tattili e la comprensione innata della forma umana le hanno permesso di costruire un corpo d’attività unico in una carriera che ormai ha attraversato cinque decenni.
 
L'ultima espressione di Sander è la sua nuova collaborazione con Uniqlo chiamata +J, che riesamina una connessione con il gigante giapponese della vendita al dettaglio che ha stabilito per la prima volta nel 2010. La collezione – per uomini e donne – ha debuttato il mese scorso in Germania, ma a causa del lockdown globale ha iniziato ad apparire solo gradualmente nei flagship internazionali di Uniqlo.

Sebbene sia nata a Wesselburn, vicino al Mare del Nord, Jil ha fondato la sua casa di moda nel 1968 ad Amburgo con la macchina da cucire di sua madre. Ha subito guadagnato una solida reputazione per la sua capacità di vestire donne intelligenti e sofisticate con uno stile sobrio, ma molto raffinato. Nel 1999, quando la griffe aveva un fatturato superiore ai 100 milioni di dollari, ha venduto l’attività a Prada, prima di ritirarsi e di tornare al marchio per ben due volte, e infine appendere le forbici al chiodo nel 2013.
 
Jil Sander ha quindi creato la propria società indipendente di consulenza di moda e il suo primo cliente è stato Fast Retailing, per la cui divisione Uniqlo ha sviluppato la prima collezione +J una decina di anni fa.

Foto: +J per Uniqlo


Quindi, questa ultima collezione 2020 di Jil Sander per Uniqlo offre ai fan la possibilità di acquistare abiti ad un tempo cerebrali e sofisticati ad un prezzo che causa pochi turbamenti al registratore di cassa. La linea presenta parka scuri semplici ma superbi, raffinate camicie maschili e blazer iper professionali da donna, ma anche cardigan di classe, perfette camicie da lavoro azzurre e soprabiti chester da uomo.
 
Ecco perché abbiamo deciso di incontrare Frau Sander (la più grande designer vivente della Mitteleuropa) nonostante la sua leggendaria discrezione, per saperne di più sui suoi sogni per questa collaborazione e per l’universo della moda in generale, e per avere la sua opinione sugli odierni fashion show e sui suoi ultimi successori nel marchio Jil Sander.
 
FashionNetwork.com: Perché ha voluto creare questa collezione con Uniqlo?
Jil Sander: Volevo reagire alla moda usa e getta con una collezione di forme 3D d’alta qualità e contemporanee a prezzi democratici.
 
FNW: Cosa le piace di più del lavorare con Uniqlo?
JS: Sono impressionata dal potere d'acquisto, dalla logistica e dalla rete di distribuzione globale di Uniqlo. La possibilità di raggiungere tante persone in tutto il mondo mi rende felice. Uniqlo mi supporta nella mia visione di creare sofisticate uniformi moderne per tutti, indipendentemente dalle differenze di classe ed etniche.
 
FNW: Cosa voleva fare di diverso questa volta rispetto alla sua precedente partnership?
JS: L'atmosfera questa volta era molto diversa, il che si riflette in silhouette più generose, morbide e protettive.Inoltre, la linea doveva essere piuttosto concentrata. Creativamente, è stata una vera sfida non perdere il contenuto della gamma nel processo di riduzione e ottenere un insieme coerente invece di parti separate.
 
FNW: Le persone hanno fatto la fila fuori dai negozi Uniqlo a Berlino per acquistare +J. Come ci si sente ad avere ancora una tale influenza nella moda?
JS: Sono rimasta sorpresa e impressionata dalle code, perché lasciavano intendere che non sono stata dimenticata. Forse era il momento giusto per proporre un design che cerchi la purezza e provi ad essere veramente contemporaneo.

Foto: +J per Uniqlo


FNW: Credo che stia lavorando a un progetto per un libro. Che tipo di libro sta pianificando?
JS: Il libro ha lo scopo di mettere in prospettiva il lavoro della mia vita, per mostrare come tutti i miei sforzi siano stati ispirati dallo stesso atteggiamento e dalla stessa visione.
 
FNW: Le manca il mettere in scena personalmente delle sfilate?
JS: Ultimamente, gli show si sono trasformati in grandi eventi. Ma nell'ultimo anno, a causa della pandemia, è stato molto difficile mettere in scena questo tipo di formato, e le persone hanno lavorato a nuovi modi creativi per presentare il proprio lavoro. Ho sempre cercato di essere molto precisa nelle mie sfilate e di concentrarmi sull'effettiva vestibilità. Ma sono aperta a possibilità diverse, e con +J abbiamo deciso di realizzare una presentazione virtuale di basso profilo che mi andava bene.
 
FNW: Le persone generalmente descrivono il suo stile come minimalista. Pensa che renda giustizia a ciò che crea?
JS: Io non parlo mai di minimalismo. Per me si riferisce a certe tendenze nell'arte e nell'architettura. Ma se lavori sul corpo umano, c'è un limite al togliere. Voglio creare abiti che mettano in risalto l'individuo e il processo per arrivarci può essere molto complesso. Il risultato finale per me è la purezza, l'impressione che chi indossa un vestito sia in armonia con il proprio corpo, con la propria dignità e anche con i propri tempi.
 
FNW: Se volesse essere ricordata per un unico grande contributo alla moda, quale vorrebbe che fosse?
JS: Vorrei che fosse ricordata una visione d'insieme. Il mio approccio alla moda è il mio approccio alla vita. Credo nel cambiare le cose in meglio, e nel co-progettare il momento presente per riuscirci.Credo anche nello scartare cose che non hanno più significato. Voglio che il mio lavoro sia rilevante e ci aiuti a concentrarci sul futuro

Foto: +J per Uniqlo


FNW: Ha creato una mostra in un museo di Francoforte. Ne pianifica altre? E dove?
JS: In questo momento, a causa della pandemia, non si parla più di mostre. Ma in futuro vorrei che la mostra viaggiasse.
 
FNW: Da quando ha smesso di disegnare collezioni ogni anno, ha dedicato molto tempo al giardinaggio. Qual è la più grande differenza tra la progettazione di un giardino e la progettazione di moda?
JS: La differenza non è così grande. Un giardino è in continua evoluzione e devi adattarti a nuove condizioni per creare nuove armonie. Lo stesso vale per i cambiamenti sociali e culturali. Ti stanchi delle cose passate e desideri nuovi tagli, proporzioni e soluzioni tessili.
 
FNW: Cosa si prova a vedere le collezioni di Luke e Lucie Meier per Jil Sander?
JS: Sono lieta di vedere che Jil Sander sia nelle loro abili mani.
 
FNW: Chi sono gli altri designer che ammira, sia del passato che di oggi, e perché?
JS: Ci sono molti designer che mi interessano, ma preferisco non nominarli individualmente.

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