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Ansa
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Pubblicato il
3 nov 2008
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Jeans è blu di Genova, non chiamatelo Denim
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Ansa
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3 nov 2008
3 nov 2008
(ANSA) - MILANO, 3 NOV - "Abbiamo vinto la battaglia contro chi voleva appropriarsi di Colombo e della scoperta dell'America, figurarsi se ci tiriamo indietro nel difendere la tela di Genova", dice con una battuta il sindaco genovese Marta Vincenzi, arrivata oggi a Milano per parlare di quello che, dal Cinquecento, si chiama Blue de Gens e che poi, grazie agli americani, è diventato Blue Jeans.
E il denim, termine con cui oggi spesso si indica la tela blu di cui sono fatti i jeans? Viene da 'toile de Nimes', e non stiamo a disquisire se i francesi della cittadina vicino Marsiglia hanno copiato i genovesi, o se hanno inventato la loro tela quasi contemporaneamente.
Quel che è certo - fa notare il sindaco - è che il bacino del Mediterraneo, allora come ora, è una grande area creativa e che, comunque, oggi, non occorre dire denim, basta dire jeans, cioé Genova, per indicare la tela blu più famosa del mondo. La città celebrerà il Blue de Gens con tre giorni di eventi, dal 4 al 6 giugno 2009.
Tutta la provincia e la regione saranno mobilitate per il grande happening (non una semplice fiera) culturale, mondano, anche commerciale certo (ci saranno i più famosi brand del settore), ma pure artistico (palazzi genovesi aperti e mostre importanti) e anche molto turistico e giovane. Insomma un evento multiuso, che segnala - spiega il sindaco - come Genova sia "una città che si sta aprendo sempre più e che prosegue il percorso iniziato nel 2004 come capitale europea della cultura".
Anche se i giovani genovesi non sanno di indossare i 'genova', anche se i loro coetanei di tutto il mondo credono di fare gli spacconi con calzoni in tela americana, gli Usa in questa storia hanno solo il merito di aver brevettato, nel 1873, grazie al bavarese Levi Strauss e al lituano Jacob Davis, dei calzoni a doppia cucitura e con rivetti metallici che impedivano gli strappi nei punti di maggiore sforzo della pur robustissima tela di Genova.
Un fustagno (inizialmente marrone, per la verità) che nel 500 era stato comprato in grande quantità dagli inglesi perché costava meno di quello tedesco: sulle balle ci scrivevano 'Jeans' per riconoscerlo, e così è rimasto nella storia. Il celebre calzone Levìs 501 è nato nel 1890, negli Anni 30 é diventato un emblema del West e dei film che ne narravano l'epopea. Nel 1935 sono arrivati i primi jeans da donna.
Nel dopoguerra i blue jeans hanno conquistato la 'gioventu' bruciatà: scuole e chiese negli Usa proibivano l'ingresso a chi indossava i pantaloni scandalosi. Detti ormai familiarmente jeans, sono quindi diventati protagonisti assoluti della moda, attraversandone tutte le stagioni. Dalla contestazione studentesca alle passerelle, i più trasformisti pantaloni del mondo si sono fatti consumare, strappare, rammendare e ricamare persino di luccicanti swarovski.
Sempre sulla breccia, fanno sentire giovane anche chi non lo è più: l'evento di Genova, organizzato da Skyline Grandi Eventi e curato da Independent Idea di Lapo Elkann, celebrerà questo 'viagra' popolare, ormai trasversale, né di destra né di sinistra, che ha fatto battaglie democratiche (negli Urss il jeans era messo al bando) e segnato rivoluzioni di costume, combattendo un po' per tutte le idee nuove.
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