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Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
8 gen 2018
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J.W. Anderson ha inaugurato la Fashion Week maschile di Londra spiegando la sua nuova strategia

Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
8 gen 2018

Per aprire la stagione di sfilate di moda maschile della London Fashion Week Men’s, Jonathan Anderson ha scelto di non organizzare un tradizionale show, ma di inaugurare un pop-up dove ha spiegato la nuova strategia a cui ha pensato per la propria dinamica casa di moda, secondo la quale le consegne nei negozi diventano più importanti del seguire il calendario delle stagioni.

J.W. Anderson ha lavorato con il fotografo Alasdair McLellan per la sua prima collaborazione nel 2018


In un gelido venerdì sera a Shoreditch, l’irlandese del Nord ha svelato l'ultima versione del suo negozio temporaneo, questa volta in collaborazione con il fotografo Alasdair McLellan. Sempre iconoclasta, la coppia ha mescolato le foto dei luoghi della serie televisiva "Game of Thrones", girata nell’Ulster, terra natale del designer, con immagini apertamente omoerotiche. Foto in parte ispirate dalla visita di Anderson a Firenze la scorsa estate per presentare il suo abbigliamento maschile al Pitti. A quel tempo, Anderson commentò che la città toscana era “la capitale mondiale delle statue di uomini nudi”.
 
Il risultato di questa collaborazione – la seconda con il fotografo – è stata una brillante serie di immagini in bianco e nero.

“Io amo Alasdair. Siamo amici da molto tempo. Le sue immagini rappresentano veramente la Gran Bretagna. Facciamo questo tipo di collaborazioni 12 volte all'anno, lavorando con un artista, un ceramista o un poeta. L’idea è che gli articoli non siano troppo costosi”, ha dichiarato Anderson. I prezzi sono compresi fra le 20 sterline (22,6 euro) per le tazze da caffè - appese alle pareti bianche del negozio – alle 30 sterline (33,8 euro) per poster in bianco e nero finemente stampati, alle 150 sterline per t-shirt bianche con riprodotti gli scatti di McLellan, che ritraggono bellissimi giovani uomini illuminati di luce naturale.
 
Anderson ha aperto il suo negozio chiamato “Workshops” all’inizio dello scorso anno all’interno dell’albergo molto alla moda Ace Hotel. È uno spazio bello anche se piccolo, dove i clienti camminano attorno a una serie di alti armadi.
 
“Cambiamo ogni mese. Il mese prossimo ci sarà un ceramista. In seguito collaboreremo con la libreria newyorchese Printed Matter”, ha aggiunto, mentre una coda di circa 20 fan si formava davanti alla cassa dello store.
 
L’esterno della boutique era in realtà una grande immagine, scattata sempre da McLellan, della meta turistica più famosa dell’Ulster, il Giant's Causeway, una serie di gradini naturali fatti di lava che scendono fino a tuffarsi nel selvaggio Nord Atlantico.
 
Perché niente sfilata in questa stagione? “Quello che stiamo facendo è presentare la pre-collezione, la collezione principale, cioè quella femminile, e il menswear tutti insieme in una sola sfilata a febbraio. Da un po’ di tempo osservavo il mercato per vedere quali trappole potessero esserci. Ora sento che è il momento giusto”, ha spiegato.
 
Pochi stilisti sono più occupati di Anderson, il cui ‘lavoro serale’ è quello di essere il direttore creativo del marchio spagnolo Loewe, che fa parte della scuderia di LVMH. Di conseguenza, il nordirlandese divide il suo tempo tra lo studio del proprio brand a Londra, viaggi mensili a Madrid e due giorni alla settimana nello studio parigino di Loewe. Lo storico marchio iberico sta per raddoppiare la dimensione del proprio quartier generale di Parigi a seguito del sempre maggiore successo che sta incontrando dopo che Anderson è riuscito a reinventarlo come casa di moda colta e cool. L'anno scorso ricorreva il decimo anniversario del primo show di Anderson (fu in una chiesa di Londra); il mese prossimo, lo stilista presenterà il suo défilé in tre atti nella sua location preferita – un piccolo magazzino militare a Bloomsbury.
 
“Mi piace diminuire la quantità di pubblico alle mie sfilate, invitarvi solo le persone giuste. Non penso che si dovrebbero organizzare show per 900 persone! La mia idea attuale è che debbano essere privilegiate le consegne nei negozi e NON le stagioni. Pianifico sei consegne all'anno e solo due défilé. E alla fine, lo trovo super stimolante. Soprattutto dopo che hai fatto le stesse cose per così tanto tempo e seguendo lo stesso ritmo”, si è entusiasmato il pluripremiato talento della moda.

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