Ansa
3 lug 2020
Istat, da febbraio oltre mezzo milione di occupati in meno
Ansa
3 lug 2020
Tra emergenza covid e lockdown, da febbraio il Paese conta oltre mezzo milione di occupati in meno. La graduale riapertura delle attività prova a rimettere in moto il mercato del lavoro, ma al momento non basta e gli ultimi dati Istat segnano una ripartenza lenta. A maggio, infatti, il calo dell'occupazione resta pesante ma più contenuto rispetto al picco all'ingiù segnato ad aprile, nel pieno delle misure di restrizione per contenere la pandemia: -84 mila occupati in un mese rispetto ai -274 mila di aprile. La diminuzione risulta ancora più rilevante se si fa il confronto annuo: -613 mila occupati rispetto a maggio del 2019. A pagare il prezzo più pesante ancora una volta sono i contratti a termine e spesso le donne.
Tuttavia, come sottolinea lo stesso Istituto di statistica, i dati mensili di maggio descrivono "un'evoluzione diversa" rispetto ai mesi precedenti: continua "a ritmo meno sostenuto" la diminuzione dell'occupazione e torna a crescere il numero di persone in cerca di lavoro, che segna un aumento del 18,9% pari a 307 mila in più. Ricerca che l'emergenza legata al nuovo Coronavirus aveva decisamente frenato. Con il conseguente aumento del tasso di disoccupazione, che risale e si attesta al 7,8% (+1,2 punti) mentre tra i giovani tocca il 23,5% (+2,0 punti). Questo a fronte di "un marcato calo" dei cosiddetti inattivi, ovvero delle persone che non sono occupate e non cercano un lavoro: risultano in diminuzione dell'1,6%, pari a -229 mila unità. Con il conseguente calo del tasso di inattività, che si attesta al 37,3% (-0,6 punti).
Inoltre, dopo due mesi di "decisa diminuzione", indica ancora l'Istat, aumenta anche il numero di ore lavorate pro-capite. Segnale dell'avvio di un recupero.
Ciononostante, l'impatto di Covid e lockdown resta forte: da febbraio il livello di occupazione è diminuito di oltre mezzo milione di unità e le persone in cerca di lavoro di quasi 400 mila, a fronte di un aumento degli inattivi di quasi 900 mila. A farne le spese sono soprattutto i precari e spesso le donne. Degli 84 mila occupati in meno registrati a maggio rispetto ad aprile, per la gran parte si tratta di donne (-65 mila, a fronte di -19 mila uomini). Ad essere coinvolti sono i dipendenti (90 mila in meno, di cui -79 mila a termine e -11 mila permanenti), mentre aumentano leggermente gli occupati indipendenti (+6 mila). Nel complesso il tasso di occupazione scende al 57,6% (-0,2 punti). Stessa tendenza emerge dal confronto annuo: dei -613 mila occupati, il calo riguarda per la quasi totalità i dipendenti a termine (-592 mila, a fronte di +183 mila permanenti); male anche gli autonomi (-204 mila). Il tasso di occupazione scende in un anno di 1,5 punti.
Preoccupati i sindacati, che insistono sulla necessità di prorogare gli ammortizzatori e il blocco dei licenziamenti almeno fino a fine anno (al momento bloccati fino a metà agosto) . E proprio su quest'ultimo fronte, l'Ispettorato nazionale del Lavoro fa sapere che avvierà "verifiche su oltre mille licenziamenti avvenuti nel periodo di blocco previsto dalle norme".
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