Instagram dà il via alla sua trasformazione in marketplace per NFT
Il gruppo Meta comunica che ora per marchi e creatori è possibile creare e vendere i propri NFT direttamente da Instagram. Un'iniziativa inizialmente riservata ad una selezione di creatori americani, ai quali il social network srotola il tappeto rosso facendosi carico delle spese di transazione legate alla blockchain.

Basato sulla blockchain di Polygon, il dispositivo prevede che gli acquirenti di NFT (Token non fungibili) venduti su Instagram non paghino alcun canone, escluso il prezzo dell’NFT stesso. Instagram non reclamerà alcuna commissione sulle vendite di NFT, in ogni caso fino al 2024, anno da cui verrà rivendicata una quota degli utili. Fino ad allora, queste transazioni non sfuggiranno al 30% chiesto da Apple per le transazioni effettuate tramite App Store.
In precedenza era già possibile per i creatori di opere collegare il proprio portfolio NFT a Instagram per presentarvi le proprie gallerie. Offrendo ai creativi che i loro token non fungibili vengano creati direttamente su Instagram e consentendo loro di guadagnare commissioni sulle future rivendite delle loro opere, Meta si sta posizionando come concorrente di player come Opensea, Magic Eden o Rarible. In un universo in cui la blockchain non brilla ancora per la leggibilità dei suoi strumenti per i neofiti, il gruppo di Mark Zuckerberg potrebbe accelerare la divulgazione popolare di questi beni digitali.
L'annuncio ha attirato l’attenzione, in quanto Meta ha preso come progetto centrale il suo metaverso Horizon Worlds, in cui gli utenti potranno vestire i propri avatar con abiti NFT digitali creati da marchi e creatori di moda e decorare i propri spazi privati con opere NFT acquisite su questo mercato in crescita. Una futura modalità di consumo che non è sfuggita alla moda e al lusso, le cui iniziative si moltiplicano. Ma dietro la volontà di non perdersi questo cambiamento tecnologico, ai professionisti restano molte domande senza ancora una risposta a proposito del reale potenziale di sostenibilità di questi universi e oggetti virtuali.
Eppure, lo scorso marzo, Decentraland, uno dei metaversi più conosciuti, ha organizzato la primissima Metaverse Fashion Week. Evento a cui hanno preso parte Dolce & Gabbana, Etro, Tommy Hilfiger, Roberto Cavalli o IKKS. E che, al di là delle vendite di abbigliamento per avatar, ha permesso di evidenziare alcuni scogli da superare di questo consumo virtuale. In particolare lo spinoso problema della mancanza di interoperabilità tra metaversi, che spingerà i brand a scegliere per quali universi virtuali creare e vendere le proprie collezioni.
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