Ansa
21 nov 2014
In un libro, la vita di Alba Armillei parrucchiera di dive e regine
Ansa
21 nov 2014
"Ho preso la vita per i capelli": mai titolo di un libro biografico fu più calzante per raccontare la vita di Alba Armillei, la parrucchiera del jet set del periodo della Dolce Vita.

La preferita da dive, regine, imperatrici, come Federica di Grecia e Soraya, da dive come Audrey Hepburn, da modelle iconiche come Veruschka, da first lady come Jackie Kennedy, che da lei si fece pettinare per le sue seconde nozze con Aristotele Onassis e le consigliò di farsi chiamare solo con il nome, Alba. Per non parlare della moda, dove con le sue 'teste rivoluzionarie', chignon e le cotonature costruite, era contesa alle sfilate di alta moda di Valentino, Emilio Pucci e Irene Galitzine.
Ad aiutare Alba Armillei a scrivere le sue memorie, l'amica Carla Pilolli, nota giornalista di costume già inviata del Messaggero, che le ha raccolte in un libro dove scorre mezzo secolo di vita vissuta tra luci, ombre e segreti, che hanno attraversato il frequentato salone in via Condotti.
Il libro (135 pagine, Palombi Editore) è stato presentato il 20 novembre a Palazzo Torlonia, a Roma, da Alba Armillei e Carla Pilolli, in presenza di una delle protagoniste fotografiche del volume, l'iconica Veruschka, arrivata da Berlino per l'amica Alba che la pettinò per tante cover di Vogue.

Nota con il solo nome di battesimo che ha reso ignoto ai più il cognome Armillei, Alba si è ritrovata a condividere per la sua professione la vita dei vip, intervenendo ai grandi matrimoni, ai celebri balli, ai festival cinematografici, ai défilé, senza restare prigioniera di quel mondo preso per i capelli.
Sfilano nella sua vivace descrizione di una variegata società non solo dell'Italia di quel periodo d'oro, ma di mezzo universo, personaggi eccentrici, attrici capricciose, dame arroganti, modelle inquiete, miliardari insoddisfatti, principi depressi. Le memorie di Alba partono dai suoi nove anni quando cominciò a fare la sciampista nel negozio di suo padre frequentato dalle più scintillanti attrici dei telefoni bianchi. "Risento la voce di papà scrive Alba: 'Al lavaggio, al lavaggio'. Il mio destino era segnato: avrei preso la vita per i capelli". "Papà divenne il coiffeur di Petrolini che lo aiutò ad aprire bottega a via del Sudario. Per noi Armillei il grande Petrolini rappresenta la fortuna di famiglia, aiutò mio padre anche a dotarsi di una clientela scelta".
Dalle dive in camicia nera per le quali faceva la sciampista, Alba arrivò ai salotti e alle passerelle, lavorando duramente. "Divenni una specie di 'confessore' di splendori, miserie e tragedie del giro glamour. Senza poter mai impartire l'assoluzione". Mio padre ci aveva lasciato con il culo per terra. Andò via di casa lasciandoci senza un soldo". Aveva solo 23 anni Alba e cominciò a lavorare da dipendente in un negozio a via Santa Chiara. Da lì il successo, il cui segreto è lei stessa a rivelarlo: "La disciplina, a dispetto di ogni preoccupazione o sofferenza fisica, unita alla capacità di rendere le donne più avvenenti con le mie pettinature". Da quando ha abbassato la saracinesca del suo rinomato salone, Alba presta ancora la sua opera per le occasioni speciali.

Il testo è arricchito da una nota di Valentino: "Alba è stata un fenomeno che non ho mai ritrovato in tutta la mia carriera. Ha inventato tanti looks degli anni '60 e '70". "Ho un grande rispetto per Alba, una bravissima artigiana" aggiunge Elsa Peretti, ex modella e da anni numero uno di Tiffany come designer di gioielli. Il volume è corredato dalle foto delle acconciature di Alba eseguite su noti personaggi del bel mondo, nonché dalle immagini di celebrità maschili che hanno avuto un ruolo nella vita di questa famosa look maker.
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