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Adnkronos
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Pubblicato il
4 giu 2009
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In tempi di crisi economica chi può investe in gioielli e quadri
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4 giu 2009
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Roma, 4 giu. - (Adnkronos) - Il mercato dei gioielli, come anche quello dell'arte e con le novità dei reperti archeologici e degli oggetti orientali, ''tira'' come non mai. Ma la vera novità seguita agli effetti della crisi economica internazionale, non è la scarsità di liquidità nel settore delle aste specializzate, bensì la scarsità dell'offerta di capolavori: chi possiede i capolavori preferisce tenerseli, in attesa di tempi migliori, considerandoli un 'bene rifugio' piu' forte di ogni crisi.
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Le aspettative delle vendite di arte impressionista e moderna di Sotheby's e Christie's a New York, da sempre le più attese, non erano delle più ottimistiche. ''Tranne alcune eccezioni però i risultati hanno dimostrato la perdurante capacità del mercato di mettere a segno qualche buon prezzo, anche se a livelli inferiori rispetto a un tempo'', spiega la specialista Georgina Adam del 'Giornale dell'Arte'. Icataloghi delle aste di Christie's e Sotheby's riflettono infatti la nuova realtà del mercato dell'arte: sono decisamente ridotti, per via della scarsita' dell'offerta.
Dall'autunno scorso dal mercato sono ''spariti'' i grandi lavori di Claude Monet, Pablo Picasso, Amedeo Modigliani, Vincent Van Gogh, Paul Gauguin, tanto per citare alcuni dei maestri della pittura tra Otto e Novecento che hanno macinato un record dietro l'altro negli ultimi vent'anni tra New York e Londra.
E questo perché anche i collezionisti colpiti dai contraccolpi della crisi finanziaria hanno scelto di liquidare prima altri beni e potendo contare su patrimoni più consistenti non sono ancora arrivati al punto da doversi disfare delle opere d'arte. I collezionisti che detengono opere importanti, sottolinea De Bernardi, ''preferiscono non rischiare, hanno paura di andare sul mercato senza avere la certezza che la somma richiesta sarà accettata''.
''L'arte è sempre stato un investimento sicuro, anche quella contemporanea'', lo conferma anche Simona Marchini, che quest'anno ha festeggiato i 50 anni della Nuova Pesa, la storica Galleria romana sul Corso, fondata dal padre Alvaro. Simona Marchini suggerisce di non azzardate mai in ambito di scelte e investimenti.
''Anche la pietra preziosa continua ad essere un 'bene rifugio' soprattutto per la fascia di acquirenti medio-alta ed è un ottimo settore in cui oggi a causa del calo dei prezzi conviene investire''. Lo conferma Giovanni Bonanno, proprietario della storica 'Gioielleria B' a Roma, in via della Croce, specializzata in pietre preziose e orologi. "La vendita di orologi e pietre preziose, in particolare diamanti, è calata sia in Italia che all'estero, ma è diventata più particolare - ha spiegato Bonanno -.
Lavoriamo soprattutto con la fascia di acquirenti 'medio-alta' che spende all'incirca tra i 5mila e i 20 mila euro mentre e' quasi scomparsa quella molto alta, che in passato arrivava a qualsiasi cifra, e la bassa, perche' tutto cio' che e' superfluo quando hai un problema non lo acquisti".
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