In piena crescita, Jott punta a Italia, Giappone, Corea del Sud e Stati Uniti
Se Jott vuole crescere su tutti i fronti, che si tratti di ampliare l’offerta o aumentare la brand awareness, l'espansione della sua presenza geografica è sicuramente un pilastro importante del suo futuro. Acquisito da L Catterton all'inizio del 2021, il marchio marsigliese di piumini sta mettendo il turbo allo sviluppo retail con l’obiettivo di triplicare entro cinque anni il suo giro d’affari, che dovrebbe raggiungere i 150 milioni di euro nel 2022, mettendo già a segno un raddoppio in due anni.
Dall'acquisizione, il network di Jott è passato da 80 a 200 negozi, inclusi una sessantina di boutique in nove Paesi. "Prevediamo di aprire tra i 60 e i 70 nuovi store nel 2023, di cui una trentina di succursali", ha dichiarato Didier Lalance, direttore generale di Jott, che intende innanzitutto rafforzare la propria rete europea, in primis attraverso l'apertura di una nuova filiale in Italia. All'inizio del 2023 il brand si regalerà i suoi primi due punti vendita nello Stivale: sono infatti attualmente in fase di finalizzazione due opening a Milano e Torino.
"Stiamo seguendo una logica abbastanza classica di sviluppo nelle ‘key cities’”, precisa il manager. “Il nostro obiettivo è di passare dall’essere un marchio franco-europeo a diventare un player mondiale, con l'asset di base di avere un prodotto estremamente universale”.
Nel Vecchio Continente, l'azienda fondata nel 2010 ha già aperto quest'anno sei filiali, in Svizzera, Germania, Benelux, Spagna, Regno Unito e Portogallo. Il prossimo anno intende consolidare la sua presenza in questi Paesi e rafforzarsi anche nell'Europa dell'Est, vale a dire in Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Austria. Dall'altra parte della Manica, dopo due prime location a Londra previste per novembre e dicembre (a Marylebone e Battersea), Jott sta studiando un arrivo a Manchester.
Anche il Nord Europa è sulla lista: sono infatti in corso trattative per entrarci con l'aiuto di un partner locale. "Non abbiamo intenzione di competere con i marchi tecnici locali nel loro campo. Il nostro spirito è urbano, con l'obiettivo di vestire le persone per andare a cena o a scuola, non andremo a fare trekking in Lapponia con un prodotto Jott!" afferma Lalance.
Per quanto riguarda l'e-commerce, il brand ha messo online quest'estate un nuovo sito europeo, che presto sarà dotato di funzionalità per i pagamenti in sterline e franchi svizzeri.
Focus sull’Asia e sul mercato americano
Anche l'Asia è nei piani di espansione di Jott. In meno di due anni, il marchio ha fatto il suo ingresso in Cina, dove attualmente conta 23 store, grazie a un partner. Il prossimo anno, Giappone e Corea del Sud accoglieranno ciascuno i primi tre negozi, con le capitali Tokyo e Seoul nel mirino.
Infine, la griffe pensa anche agli Stati Uniti, un Eldorado che sta preparando minuziosamente per la fine del 2023, inizio 2024. "Vogliamo entrare nel mercato americano in maniera omnicanale, puntando in particolare sui department store e sui grandi multimarca locali, ma anche sull’e-commerce", spiega Didier Lalance. "Stiamo parlando con molti player, senza fretta. Non vogliamo perdere il nostro sbarco su questo mercato, dove il nostro prodotto che unisce praticità e stile può davvero funzionare bene con la clientela locale".
In Francia, dove Jott conta in totale 126 negozi, la strategia in atto consiste ora nel far evolvere il network attuando delle rilocalizzazioni in superfici di vendita più grandi e posizioni migliori, o aggiungendo nuovi indirizzi nelle principali città (come Nantes, ad esempio, dove Jott raddoppierà presto la sua presenza nel centro commerciale Atlantis).
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