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Pubblicato il
19 ago 2009
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In Europa dell'Est consumi in caduta libera
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19 ago 2009
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Riga, 18 ago. (Ap-Nuova Europa) - Quando nel 2007 Sky & More aprì il suo centro commerciale a Riga, riteneva di aver messo piede in un importante nuovo mercato. Oggi i suoi negozi vuoti sono una plastica rappresentazione del crollo dei consumi che sta investendo i paesi dell'Europa orientale.
Sky & More Riga - Foto: www.skyandmore.lv |
I numeri parlano chiaro. La recessione ha portato in dote un crollo delle vendite al dettaglio del 29 per cento in Lettonia a giugno rispetto allo stesso mese dello scorso anno, del 20 per cento in Lituania, del 17,8 per cento in Romania e del 10,5 per cento in Bulgaria. Nello stesso periodo nell'intera Europa a Ventisette le vendite sono diminuite del 2,4%.
Alcuni analisti ritengono che le statistiche sulle vendite siano così negative anche perché molti commercianti preferiscono vendere in nero per sfuggire alla morsa del fisco. Ma, nonostante questo, non c'è dubbio che il crollo delle vendite è un fenomeno reale.
"Vedi i miei dati sulle vendite e non sono affato buoni", afferma Mara Drozda, che gestisce un negozio di moda italiana presso il centro commerciale di Riga. Condivide lo scoramento, a Bucarest, Florina Manta, che vende porcellane francesi e vetri di Murano lungo il viale della Vittoria. Gli affari - afferma - "vanno sempre peggio" e chiunque dica "di non essere colpito dalla crisi, mente".
Dopo anni di crescita, l'Europa dell'Est ha subito una vera e propria doccia fredda con la crisi iniziata lo scorso anno.
Finito il credito a buon mercato da parte delle banche, finita l'euforia dell'ingresso nell'Unione europea nel 2005. La Romania, la Bulgaria, l'Ungheria e i Baltici se la stanno vedendo brutta, mentre la Polonia e la Repubblica ceca se la stanno cavando relativamente meglio.
Fonte: APCOM