Adnkronos
12 giu 2014
In Cina nel 2014 speso quasi l'1% del PIL in lusso
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12 giu 2014
I consumatori cinesi continuano a rappresentare, nel 2014, un fattore chiave per la crescita del mercato del lusso. Gli abitanti del Sol Levante confermano il loro amore per i beni di lusso, spendendo cifre molto più alte dei consumatori occidentali, europei inclusi. In Cina, nel 2014, è stato speso quasi (0,98%) un punto percentuale di PIL per acquisti nel settore del lusso. Emerge dal 'Luxury Digital Behaviour Study', presentato l'11 giugno da ContactLab in occasione della seste edizione del 'Luxury Summit' organizzato dal "Sole 24 Ore".
L'indagine, annuale, viene effettuata su un campione rappresentativo di circa 1000 residenti in due mercati particolarmente evoluti e competitivi, le aree metropolitane di Shanghai e di New York. Il progetto di ricerca è stato poi rielaborato da Exane BNP Paribas, che ha analizzato e commentato le principali evidenze soffermandosi in particolare sui comportamenti degli acquirenti dei beni di lusso residenti a Shanghai. In occasione del 'Luxury Summit' è stata presentata la classifica completa dei 14 brand del luxury fashion più ricordati dagli abitanti di Shanghai e di New York.
Ai primi tre posti gli abitanti di Shanghai citano Louis Vuitton, seguito da Chanel e da Gucci. A New York Gucci è il più citato spontaneamente, seguito da Coach e da Louis Vuitton. Tra i nomi ricorrenti anche Prada, Hermàs e Dior, ma in posizioni diverse a seconda che ci si trovi in Cina o negli Stati Uniti. In generale i newyorkesi mostrano una conoscenza più raffinata e una maggiore sensibilità nei confronti dei marchi premium, mentre la conoscenza spontanea degli abitanti di Shanghai si concentra su pochi brand famosi nell'immaginario collettivo. Nella top ten di entrambe le città troviamo Armani, Ferragamo, Bottega Veneta, ma anche Yves Saint Laurent e Miu Miu.
Negli scorsi 12 mesi, rispetto agli utenti residenti a New York, i consumatori di Shanghai hanno speso più di una volta e mezzo per l'abbigliamento di lusso e per le scarpe, e oltre il doppio per acquistare borse firmate. In più, dichiarano di voler spendere ancora più soldi in futuro per l'acquisto di beni di lusso: dicono che andranno a spendere +74% sul prossimo vestito di lusso, +4% sulle scarpe e il 27% in più sulle borse nonostante le cifre già molto alte. Ma i newyorkesi non sembrano essere da meno: dichiarano che spenderanno il 55% in più sull'abbigliamento, il 5% sulle scarpe e il 48% sulle borse.
Per quanto riguarda le abitudini di consumo, sia i cinesi sia gli americani confermano la loro propensione al digitale. Tanto a Shanghai quanto a New York, almeno il 20% dei consumatori acquistano tramite negozi online monomarca o multibrand specializzati. Un terzo dei consumatori cinesi acquistano in modalità cross-canale, acquistando sia online sia offline.
Similitudini, tra Shanghai e New York anche nella scelta delle fonti di informazione pre-acquisto: sul podio per gli abitanti di entrambe le città la navigazione sul web (il sito del brand resta la fonte preferita per l'80%), le comunicazioni inviate via e-mail dai brand e il punto vendita, utilizzato come punto di riferimento per raccogliere informazioni su un prodotto o servizio.
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