1 ott 2020
Immobiliare retail in affanno nel pre-Covid
1 ott 2020
Sono crepe antiche quelle del retail immobiliare: il Covid-19 non aveva ancora bussato alla porta quando, nella seconda metà del 2019, i canoni di locazione nelle ‘High Street’ nostrane mostravano già un trend negativo. La pandemia, infatti, ha solo accelerato la trasformazione in atto nel commercio, scatenata in primis dall’avanzata dell’e-commerce che ha spostato l'acquisto dal negozio al Web. Un cambiamento determinato anche dalle nuove abitudini di consumo e dall’internazionalizzazione dello stile di vita, che ha prodotto riflessi negativi sul valore degli affitti commerciali ben prima che scoppiasse l’emergenza sanitaria.

Sulla transizione fa luce il Report ‘Fashion High Street’ co-firmato World Capital e Federazione Moda Italia e realizzato in collaborazione con Osservatorio Acquisti Nexi e Global Blue. In particolare, spiega lo studio, le vie dello shopping hanno reagito meglio al colpo dell’online rispetto ai grandi centri commerciali e sono rimaste attrattive agli occhi degli investitori. La milanese via Montenapoleone (sebbene in calo del 2% sul 2018) o la romana via dei Condotti (+10%) si sono posizionante rispettivamente al 5° ed al 6° posto delle ‘Top High Street Mondiali’. Segno positivo, infine, per piazza San Marco a Venezia (+9,3%), via del Corso a Roma (+4,3) e via Torino a Milano (+3,5%).
Analizzando, invece, la spesa turistica nel periodo pre-Covid, i consumatori di nazionalità cinese si confermano primi acquirenti di Made in Italy nelle boutique nostrane con una quota del 28%, seguiti da russi russi (12%) e statunitensi (11%). Completando la Top 10 Corea (5%), Paesi del Golfo (5%), Giappone (4%), Svizzera (3%), Hong Kong (3%), Taiwan (3%) e Ucraina (2%).
Per rilanciare il comparto del commercio al dettaglio occorre “far rivivere i nostri centri”, dice il presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio Renato Borghi, “acquistando nei negozi di prossimità, che rappresentano l’anima delle città e contribuiscono a valorizzare le relazioni sociali, illuminare animi e strade, dare decoro e pulizia a vie e piazze, offrendo qualità, cordialità e professionalità”.
L’avvento del commercio elettronico e lo scoppio della pandemia hanno aperto nuovi scenari e spingono “l’immobiliare retail verso una nuova direzione”, dichiara Andrea Faini, CEO di World Capital, che sia “in grado di rispondere non solo alle esigenze dei consumatori, ma anche a riprogettare gli spazi secondo le misure di sicurezza anti-contagio.
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