Immobiliare commerciale: il Mapic sostituito da un salone digitale
Tra le tante cancellazioni e rinvii di fiere, il salone di Cannes del settore immobiliare commerciale aveva mantenuto le proprie date, dal 17 al 19 novembre. Ma vista la situazione sanitaria, l'organizzatore Reed Midem alla fine ha annunciato che rinuncerà all'appuntamento fisico. E proporrà un Mapic al 100% digitale.

A questa 26a edizione della manifestazione di Cannes erano attesi ancora una volta più di 8.000 partecipanti, inclusi quasi 2.500 dettaglianti e 2.000 sviluppatori. Per l'occasione, la fiera avrebbe dovuto rafforzare i suoi dispositivi digitali, con un database ridisegnato attorno a nuove segmentazioni per avere più contatti diretti, oltre a una guida ai brand iscritti all'evento per matchmaking personalizzati.
Reed Midem andrà proprio in questa direzione per proporre un'alternativa al suo salone, con una piattaforma digitale che sarà aperta dal 2 novembre al 31 dicembre. “I professionisti potranno svilupparvi la loro rete, organizzare riunioni di lavoro virtuali, partecipare a conferenze online, accedere a contenuti esclusivi come libri bianchi e scoprire nuovi progetti per i centri delle città, i negozi e il tempo libero”, spiega Nathalie Depetro, direttrice della fiera. “La crisi sanitaria ha avuto un impatto senza precedenti sui rivenditori e sulle abitudini di acquisto in tutto il mondo. Ora più che mai, i professionisti dell’industria del commercio devono discutere le sfide di oggi e le soluzioni di domani”.
Oltre ai vincoli sanitari che inquadrano gli eventi, l’appuntamento di Cannes quest'anno doveva svolgersi in un calendario più complesso. Originariamente previsto per l'inizio di giugno, l’altro salone francese del comparto immobiliare commerciale, il Siec, si sarebbe tenuto a Parigi solo un mese prima del Mapic, il 14 e 15 ottobre. Un'edizione che l'organizzatore, il Conseil National des Centres Commerciaux (CNCC-Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali), ha annunciato di mantenere, pur sottolineando che l'evento mostrerà una portata ridotta.
In effetti, la situazione è ancora lontana dall'essersi normalizzata nel settore immobiliare commerciale francese. Lo evidenzia un recente studio della società Knight Frank, nel quale si afferma che: “sebbene gli indicatori negativi non manchino, gli ultimi mesi hanno anche rassicurato sul desiderio dei francesi di tornare nei negozi, e sulla capacità dei marchi di adattare la propria offerta alla domanda e alle esigenze dei consumatori”.
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