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Il tessile italiano a Ny: la recessione ha cambiato la moda

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APCOM
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15 lug 2009

New York, 15 lug. - La recessione prima o poi finirà ma il mondo della moda non sarà più lo stesso di prima. L'industria del tessile affila le armi in vista della prossima stagione ma secondo gli esperti la crisi degli ultimi mesi lascerà un segno indelebile sul comparto, italiano compreso.


Loro Piana - Collezione Donna A/I 2009/2010

Che qualcosa è cambiato lo si evince già a sentire le aziende tricolore in questi giorni a New York insieme a "Milano Unica" per una serie di eventi mirati a lanciare nuovi stilisti e a capire quale sarà il look post-recessione. "Nulla sarà più come prima", confessa Angelo Uslenghi, uno dei più influenti studiosi delle tendenze della moda, "anche grandi firme come Dolce e Gabbana cominciano a fare i conti con il mercato e a guardare dove va il pubblico prima di disegnare una collezione".

Secondo le imprese il settore dovrebbe riprendersi all'inizio del 2010 ma gli stilisti saranno in futuro molto più condizionati dalle tendenze del pubblico e anche l'avanguardia della "fashion industry" dovrà fare i conti col portamonete più attento dei consumatori. Secondo Pier Luigi Loro Piana, alla guida di uno dei marchi più famosi del made in Italy e presidente di "Milano Unica", il calo delle vendite negli ultimi mesi è stato di circa il 20%, con punte anche del 30 per cento.

"L'industria ha sofferto particolarmente nei primi mesi del 2009 e per la fine dell'anno ci attendiamo una situazione ancora piatta", ha detto Loro Piana che ritiene come "non siamo all'inizio di un nuovo Medioevo ma l'industria della moda dovrà adattarsi in futuro". Secondo l'Istituto per il Commercio Estero l'Italia ha subito il colpo come gli altri concorrenti stranieri e nei primi mesi del 2009 le importazioni verso gli Stati Uniti sono calate mediamente del 32 per cento.

Per lanciare la prossima stagione a New York sono arrivati in questi giorni 230 tra stilisti e designers per la manifestazione "Directions", uno sguardo sulle tendenze dei prossimi mesi in cui gli italiani promettono di dire la loro. Le aziende di "Milano Unica" puntano invece sui giovani e alle sfilate di settembre saranno presentati, attraverso la manifestazione "On Stage", 15 modelli di 10 giovani talenti internazionali che promettono di aprire una nuova fase nella moda. "Gli italiani hanno investito molto in ricerca", ha spiegato il direttore della sezione Nord America dell'Ice, Aniello Musella, "ma il prezzo oggi è ancora l'elemento fondamentale che definisce il successo di un prodotto negli Stati Uniti".

Fonte: APCOM