Pubblicato il
28 set 2010
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Il Silmo può sorridere
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28 set 2010
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28 set 2010 - Il Salone internazionale dell'ottica, svoltosi a Parigi Nord Villepinte dal 23 al 26 settembre, ha fatto registrare un incremento del 4% del numero dei visitatori, secondo gli organizzatori, per una cifra finale di poco superiore ai 33.000.
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Grande raduno annuale della filiera ottica-occhialeria, il salone mondiale dell'ottica 2010 ha riunito circa 750 espositori, tutti professionisti del settore. Secondo le cifre fornite dagli organizzatori del salone, i protagonisti francesi sono arrivati in numero inferiore (-6%). Un calo compensato però dall'aumento della clientela internazionale (+14%), in particolare di quella italiana.
Una valutazione è d'obbligo: con un giro d'affari che avvicina i 5,1 miliardi di euro nel 2009 (+ 3,1%, secondo lo Studio GfK), il settore sembra rispondere a peculiari caratteristiche e codici tutti suoi, grazie ai quali si è potuto bellamente disinteressare della crisi mondiale. D’altronde nei corridoi dei due padiglioni (5 e 6), l'aria che tirava e l'umore che si percepiva erano di consistente fiducia. E all'osservazione che un francese su due indossa degli occhiali, ci si sentiva rispondere che anche l'altra metà finisce o finirà per metterseli, par necessità o per stile.
Così, sui quasi 80.000 m² di superficie espositiva, sono state presentate le ultime novità e tendenze in materia di montature, lenti, attrezzature mediche o lenti a contatto. Dagli «occhiali-gioiello» di Emmanuelle Khanh, di Cartier o di Proenza Schouler, ai must da non perdere di Cutler and Cross, Robert La Roche, Oliver Peoples o Thierry Lasry. Nella stragrande maggioranza, le formule griffate, tipo Façonnable, Nina Ricci, Paul & Joe, Rochas, Zilli, Paul Smith, Kenzo, Karl Lagerfeld, … per non citarne che alcune, sono su licenza. Anche se, beninteso, sono i quattro “pesi massimi” dell'ottica mondiale che si spartiscono il grosso della torta: Luxottica, Safilo, Marchon e L’Amy.
Di Emilie-Alice Fabrizi (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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