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18 gen 2020
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Il settore orafo-gioielliero vede crescere del 7,8% l’export nei primi 9 mesi

Pubblicato il
18 gen 2020

Secondo quanto emerge dall’Osservatorio Federorafi Confindustria Moda, le esportazioni di oreficeria-argenteria-gioielleria nell'anno appena trascorso, dopo il rallentamento del 2018 (-2,4%), sono tornate a crescere in modo vivace, del +7,8% nel periodo da gennaio a settembre 2019, per un totale di oltre 5 miliardi di euro.

Nel 2019 il valore dell’oro ha visto un forte incremento e questo, che pure non si traduce direttamente in valore per le aziende e tende a complicare la lettura dei dati del terzo trimestre 2019, non impedisce però di delineare una situazione rassicurante e positiva, indicano i dati del settore dopo il terzo trimestre d’esercizio forniti congiuntamente da Italian Exhibition Group, Federorafi Confindustria Moda e Federpreziosi Confcommercio.

VicenzaOro/IEG


Il risultato dei primi 9 mesi conferma un trend che dal 2017 ha visto il settore crescere in maniera organica e costante. A conferma di questo andamento positivo si inseriscono infatti anche i dati dell’Osservatorio di Federpreziosi Confcommercio che registrano un atteggiamento positivo delle gioiellerie sull’andamento della propria attività a livello prospettico per il 2020, più accentuato a Nord Est e al Nord Ovest e meno al Centro e al Sud/Isole. In particolare il 53,6% degli associati Federpreziosi ritiene ad oggi che la situazione rimarrà invariata, mentre l’11,2% prevede un ulteriore miglioramento per il 2020 nell’andamento della propria attività.

Secondo queste associazioni di categoria, la solidità e la positiva performance del settore sono essenzialmente riconducibili a due fattori. In primis la conferma dell’Italia come principale fornitore dei grandi brand globali, come dimostrato dal fatto che Francia e Svizzera sono a oggi i primi importatori dei prodotti Made in Italy di oreficeria e gioielleria per un valore di quasi 910 milioni di euro da gennaio a settembre 2019 per la Svizzera e quasi 620 milioni di euro per la Francia (la prima incide così per il 18% sull’intera esportazione della produzione orafo gioielliera italiana e l’altra del 12%). La Francia in particolare quest’anno ha registrato una crescita del 23,5%.

In secondo luogo la tenuta del settore è imputabile alle politiche di sistema che l’Italia ha attivato su alcuni paesi strategici. Soprattutto in in Canada, dove l’abolizione dei dazi si è tradotta in una crescita di oltre il 60% del prodotto italiano su un mercato che vale oltre 80 milioni di euro, e in Giappone, dove la forte riduzione delle imposte doganali fa registrare una crescita che si avvicina al +30% sul 2018.

La stabilità della crescita della per la produzione italiana è confermata anche dalle prestazioni su alcuni mercati tradizionali per i prodotti nostrani: gli USA, che crescono di poco più del 6% andando a incidere di oltre il 10% sull’export complessivo, e Dubai, hub distributivo che riprende forza (sembra aver assorbito l’urto della recente imposizione di dazi e IVA, indica il comunicato) tornando quasi ai valori pre-crisi. Resta critica invece la posizione di Hong Kong, a causa della forte instabilità politica del Paese.

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