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16 nov 2010
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Il settore degli immobili commerciali resiste abbastanza bene alla crisi

Pubblicato il
16 nov 2010

16 nov 2010 – Dei centri-città che resistono piuttosto bene, dei progetti di centri commerciali in calo significativo e degli investimenti in immobili commerciali percepiti come più sicuri in questo periodo di recessione. Il bilancio del settore degli immobili commerciali, realizzato alla vigilia del Mapic (17-19 novembre a Cannes) da BNP Paribas Real Estate, vuole essere prima di tutto realista di fronte al difficile contesto economico europeo.


"L'Heure Tranquille" a Tours, in Francia. (Foto: Pixel Formula)

Prima importante valutazione evidenziata da questo studio, è che le aziende non hanno abbandonato i centri delle città. Al contrario, esse hanno solamente concentrato le loro domande sulle aree prime, perché queste offrono il miglior potenziale di flusso e dunque di volume d'affari. BNP Paribas Real Estate sottolinea anche come l'offerta disponibile in questi centri-città è cresciuta di poco. Fatto che conduce evidentemente come minimo a un mantenimento dei valori locativi.

Così, in Germania, le vie numero 1 per le attività commerciali nei centri-città hanno fatto registrare buone performance durante la crisi, con affitti stabili o in leggera progressione. In Francia, BNP Paribas Real Estate rileva che i valori locativi più bassi sono aumentati in strade dinamiche come i boulevard Saint-Germain e Saint-Michel a Parigi. Anche in Spagna, peraltro duramente colpita dalla recessione, la volontà di sviluppo di alcuni grandi gruppi internazionali (Abercrombie, Uniqlo, Primark) e di aziende di ristorazione ha condotto a un maggiore dinamismo delle transazioni. Fatto che non ha impedito di aumentare il tasso di vacanza, in conseguenza del fallimento di un certo numero di locatari. Infatti, per una volta, l’eccezione viene dalla Gran Bretagna dove gli esercizi commerciali dei centri delle città fanno registrare risultati meno buoni rispetto ai supermercati e ai retail park. Di colpo, gli affitti prime subiscono globalmente una pressione verso il basso.

Riguardo ai centri commerciali, BNP Paribas Real Estate fa la stessa analisi che recentemente ha effettuato l'organizzazione commerciale specializzata Procos. E cioè che c'è stata una diminuzione del numero dei progetti intrapresi, con ambizioni e cifre talvolta riviste al ribasso.

Pertanto, fa notare ancora la società, visto e considerato che le attività commerciali hanno fino ad ora resistito piuttosto bene alla crisi, gli investitori considerano gli immobili commerciali come dei prodotti più sicuri in periodo di recessione. Così, BNP Paribas Real Estate rileva nel primo semestre 2010 un aumento del 67% del volume totale degli investimenti nel settore rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Questi investimenti si sono tuttavia concentrati sui mercati britannico e tedesco, con, rispettivamente, 4,4 miliardi e 4,1 miliardi di euro investiti. A titolo di paragone, in Italia, in Francia e in Spagna, l’investimento non ha superato 1 miliardo di euro. Globalmente, l'investimento in immobili commerciali agisce a scapito di quello nei negozi. Pertanto, i tassi di rendimento sembrano nella migliore delle ipotesi stabilizzarsi, alla peggio calare leggermente a seconda dei mercati, in particolare a causa della concorrenza fra investitori per cogliere le migliori opportunità.

Di Jean-Paul Leroy (Versione italiana di Gianluca Bolelli)

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