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22 mar 2010 – Il salone di tessuti e moda di Tunisi vuole utilizzare la sua undicesima sessione, che si svolgerà dal dal 16 al 18 giugno prossimi, come trampolino di lancio per essere considerato l'appuntamento clou di tutta la zona euro-mediterranea.

Circa 250 espositori sono annunciati sui 10.000 m² del centro esposizioni del Kram. Gli organizzatori si aspettano poi 3.000 visitatori tra i professionisti del settore, di cui 600 stranieri, rappresentanti importanti centri d'acquisto, ipermercati, grandi magazzini o importatori. Saranno presenti fra gli altri Etam, Décathlon, Zara, Burberry, Adidas, Okaïdi, Monoprix e Carrefour. L'appuntamento sarà suddiviso nei padiglioni del prêt-à-porter, della maglieria, del denim/sportwear, della lingerie/costumi da bagno, dell'abbigliamento professionale, dei tessuti/accessori, dei servizi, degli accessori moda, e delle scarpe. In più, il salone assegnerà per la prima volta in giugno i suoi Texmed Awards, che premieranno i suoi espositori più fedeli.

Il salone del sourcing sta conducendo oggi una vasta operazione volta a incrementare il suo appeal tra Francia, Italia, Spagna, Portogallo e Germania, così come nel Benelux e nei paesi scandinavi. « Sono potenziali mercati per noi, e abbiamo la ferma intenzione di attirare gli imprenditori di quei paesi con un'offerta rivolta alle serie limitate e alla fast fashion », spiega Samila Hachich, supervisore generale del salone. « Inoltre ci vogliamo rivolgere sempre più verso i prodotti finiti, per fornire un'offerta più completa ».

Nel quadro di un piano di sviluppo corrente, programmato a livello governativo fino al 2016, la Tunisia mette in primo piano il suo know-how. Il paese conta quasi 2.100 aziende tessili, di cui l'83% non lavora che per clienti stranieri. Le esportazioni contano così quasi per 2,6 miliardi di euro all'anno, e l'82% di esse raggiunge la Francia, la Germania, l'Italia e la Gran Bretagna (il 96% in totale arriva in Europa). Il tessile è anche al centro di importanti equilibri locali nell'ambito dell'impiego: sono più di 200.000 infatti le persone che lavorano nel settore.

Di Matthieu Guinebault e Khalida Belhouchi (Versione italiana di Gianluca Bolelli)