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Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
15 giu 2019
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Il rinnovamento urbano di Ermenegildo Zegna

Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
15 giu 2019

Allora, questa è ciò che si definisce una sfilata di moda epica. E una brillante apertura per Milano Moda Uomo da parte di Alessandro Sartori per Ermenegildo Zegna. Uno show messo in scena con intensa bravura all'interno di una monumentale ex fabbrica d’acciaio.

Ermenegildo Zegna - Primavera-Estate 2020 - Menswear - Milano - © PixelFormula


Quando il pubblico di 800 invitati si è radunato all'interno dell'Area Ex Falck sembrava di essere a Chernobyl trasportata in Lombardia: un’enorme fabbrica arrugginita delle dimensioni di uno stadio di calcio, con una passerella antracite. L’impianto si trova così a nord di Milano che stavamo quasi aspettandoci che da un momento all’altro lungo la strada spuntassero guardie di confine svizzere per chiederci i passaporti.
 
Nello stabilimento siamo stati testimoni di una collezione in cui il leitmotiv era l'uso di materiale di scarto, ma nobilitato per creare un guardaroba di alto livello. Il risultato è stata una collezione di eccezionale intensità, creata con lane pregiate, nylon smaglianti e lane eleganti, il tutto ricavato da scarti di tessuti che normalmente si perdono sul pavimento della sala di taglio, ma per questa stagione recuperati per trasformarsi in materiali bellissimi.

Avrebbe potuto essere un espediente, ma nelle mani di un maestro sarto e designer colorista di immenso talento come Sartori, ha portato a creare una grande collezione ed un bellissimo show. Dal nylon sgualcito e dagli abiti aderenti a righe, dal taglio sigaretta e color primula rossa, fino ai favolosi spolverini pied-de-poule esagerati, i nostri occhi hanno potuto ammirare una sfilza di grandi immagini – ideali per gli editoriali delle riviste patinate.
 
Ma perfette anche per i momenti Instagram della prima fila di celebrità di Zegna, che comprendeva il vincitore dell’Oscar Mahershala Ali, la popstar cinese Wang Ziyi, l’attore Daniel Brühl, il maturo modello tedesco Toni Garrn e il vincitore dell’ultimo Festival di Sanremo, Mahmood.

Ermenegildo Zegna - Primavera-Estate 2020 - Menswear - Milano - © PixelFormula


Il senso del colore di Sartori rimane secondo a nessuno; bomber e giubbotti di nylon verde petrolio, ‘polverosi’ gilet rosa e parka ‘bruciati’ in stile Quadrophenia.
 
“Il nostro punto di partenza è stato il riciclaggio di tutti gli scarti nella produzione. Il 20% di tutte le fibre viene perduto tra la loro origine e il filato finale. Un ulteriore 25% viene perso tagliando il modello. E un altro 10% avanza da pezzi che non vendiamo o spediamo. Quindi, gran parte di questa collezione è riciclata. Quando ciò accade le fibre sono più corte e i tessuti sono un po' più ‘croccanti’, ‘raggrinziti’, per così dire. Un quinto di questa collezione è realizzato con quei tessuti”, ha detto con orgoglio Sartori.
 
Questo designer è un maestro dei tessuti – come si è visto nei vestiti con stampe fotografiche, degni di Roy Lichtenstein, o nelle superbe maglie grafiche. Sebbene l'elemento chiave fosse, in definitiva, la sartorialità. A cominciare dai pantaloni pieghettati increspati abbinati a giacche a un bottone e tasche applicate; per concludere con rigorosi blazer a tre bottoni.
 
Anche le calzature non erano davvero male (in particolare i ruvidi stivali bicolori), fino al simpatico ‘mini-marsupio che incontra la cartella’ con motivi geometrici.
 
Con il sottofondo di una colonna sonora intensissima – che è iniziata con rumori oscuri di macchinari e ha raggiunto il culmine con una grande traccia techno, “Dominae” degli Agoria – questa è stata veramente una splendida sfilata.

Ermenegildo Zegna - Primavera-Estate 2020 - Menswear - Milano - © PixelFormula


Un défilé arrivato dopo un grande fine settimana a Londra (con la sua infinita capacità di sfornare giovani talenti grezzi) e che ha fatto pensare agli astanti a un cambio di marcia. Dallo scenario, alla musica, alla solennità, all'opulenza dei materiali, fino alla professionalità d’avanguardia della collezione, ciò a cui abbiamo assistito è stato l'equivalente per l’abbigliamento maschile di una delle partite più importanti della Champions League, con Sartori serio candidato per diventare il vincitore finale del torneo.
 
Come i frammenti di tessuto, allo spazio verrà ridata nuova vita. L'area è infatti stata riqualificata come centro per la salute e la scienza. Chernobyl non ha avuto la stessa fortuna.
 
“È una città in evoluzione”, ha commentato Sartori, mentre giornalisti e amici gli gravitavano intorno nel backstage.

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