Adnkronos
1 mar 2015
Il Qatar si compra Porta Nuova a Milano, tra grattacieli e residenze vale 2 miliardi
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1 mar 2015
I grattacieli, il "Bosco Verticale", gli spazi verdi, il campo di grano, la "Torre Unicredit". I simboli della 'nuova' Milano, quella che tra circa sessanta giorni ospiterà Expo 2015, passano tutti al Fondo sovrano del Qatar, che diventa di fatto il proprietario del quartiere. La Qatar Investment Authority (QIA), che già dal 2013 possedeva il 40% del progetto di Milano Porta Nuova, ha deciso di salire al 100% del capitale che finora detenevano Hines Italia SGR, Unipol SAI, Coima, Galotti.

Il valore di mercato del progetto immobiliare iniziato nel lontano 2005 è di 2 miliardi di euro. E' stato Manfredi Catella, amministratore delegato di Hines Italia SGR, società di sviluppo immobiliare che rappresenta il consorzio degli investitori iniziali, a dare l'annuncio, definendola "una delle transazioni più importanti in Italia e nel mondo degli ultimi tempi". Massimo riserbo sul costo dell'acquisizione, una cifra "riservata ma importante", di cui Catella si è limitato parlare in termini di rendimento.
Nessuno degli investitori ha guadagnato meno del 30% rispetto all'investimento iniziale. Il 30% è una media, "una buona semplificazione" tenendo conto che alcuni investitori sono entrati all'inizio, altri dopo. Da parte di tutti "c'è stata una grande soddisfazione, soprattutto da parte degli americani", ossia i giganti del fondo pensione TIAA-CREF, presenti dall'inizio del progetto.
Secondo quanto spiegato da Catella in conferenza stampa, il Qatar ha intenzione di mantenere la maggioranza del progetto per un "lungo periodo" essendo il fondo sovrano un investitore di tipo macroeconomico e non finanziario: l'orizzonte è quello del 2030.
La trattativa con Hines Italia SGR, che continuerà a gestire i fondi di investimento proprietari di Porta Nuova, è durata circa 6 mesi e si è conclusa nell'ultima settimana. Anche Coima, la società immobiliare facente capo alla famiglia Catella, non scomparirà dal progetto, rimanendo responsabile delle attività di property e project management.
In futuro, sempre secondo Manfredi Catella, eventualmente il capitale di Porta Nuova potrebbe essere aperto, in maniera minoritaria, anche ad altri fondi sovrani.

Il cantiere di Porta Nuova è stato lanciato negli anni 2000 su un terreno gigantesco di 290.000 metri quadrati in precedenza dedicato ad attività ferroviarie. Molto ben collocato topograficamente e dotato di molte infrastrutture all'avanguardia, fra le quali la vicina stazione di Porta Garibaldi, zone pedonali e piste ciclabili, il quartiere si è rapidamente "gentrificato" e i prezzi degli immobili nell'area sono saliti nonostante la sostanziale recessione in atto in Italia.
Porta Nuova, che comprende 25 edifici ultramoderni, si presenta come un secondo centro città modernista per Milano, trovandosi nel prolungamento di Corso Como, dove si situa il celebre concept store omonimo.
Il suo cuore pulsante è oggi Piazza Gae Aulenti. E' lì che Banca UniCredit ha collocato il suo quartier generale a fine 2012, in un grattacielo dalla forma stranamente arcuata.
Firmato dall'architetto César Pelli e classificato come uno dei più alti d'Italia, il palazzo vede passare ogni giorno circa 4.000 dipendenti.
I suoi dintorni accolgono numerose altre aziende, come gli uffici di Google, e una serie di negozi chic (Nike, Les Hommes, Sephora, Replay, ecc.), dei caffé e dei barettini superfashion popolari tra i fanatici della moda di Milano, un ristorante stellato e infine un grande parco (ancora non terminato).
Il complesso comprende anche una parte residenziale di 380 unità abitative, fra le quali il doppio grattacielo "Bosco Verticale", ideato dallo studio Boeri e premiato con il riconoscimento internazionale d'architettura "International Highrise Award" nel 2014.
Inaugurato l'anno scorso e ancora parzialmente non occupato, l'edificio si distingue per le sue ampie terrazze traboccanti di arbusti e cespugli, irrigate da un impianto d'innaffiatura centralizzato.
Secondo Manfredi Catella, la transazione con il Qatar rappresenta un "segnale estremamente positivo per l'Italia in termini di attrattività". Secondo lui, i qatarioti, rimasti invisibili durante la conferenza stampa, hanno apprezzato la "sostanza industriale" e la qualità del progetto.

Intanto, desiderose di non offendere gli sguardi dei milioni di visitatori attesi a Milano per l'Esposizione Universale dell'1 maggio-31 ottobre, due fondazioni, tra le quali quella della famiglia Catella, hanno invitato l'artista americana Agnes Denes a trasformare 5 ettari di terreno spoglio in campo di grano per tutta la durata della manifestazione. In una bella iniziativa, tutti i milanesi sono stati invitati sabato scorso a seminare loro stessi le sementi per far crescere il campo.
GLI INVESTIMENTI DEL QATAR IN ITALIA
Porta Nuova è solo una delle ultime pedine del "Monopoli" che l'emiro del Qatar ha messo sul tavolo per investire in Italia. Risale al 2012, l'investimento 'shock' con cui il fondo sovrano ha rilevato dalla Colony Capital di Tom Barrack nientemeno che la Costa Smeralda con una spesa di circa 600 milioni, per quattro alberghi di lusso e terreni inedificati.
Recentemente, una delle ultime operazioni di Qatar Investment Authority, il veicolo presieduto dallo stesso emiro Tamim bin Hamad al-Thani, è stato l'ingresso nel capitale di Inalca, la società del gruppo Cremonini, insieme al Fondo Strategico italiano, con un investimento di 165 milioni.
Nel 2012, non direttamente con la QIA ma attraverso una 'scatola societaria' chiamata Mayhoola for Investment, i reali del Qatar hanno comprato la maison Valentino per la cifra di 700 milioni di euro.
Tra gli immobili di pregio acquisiti dal Qatar (che possiede ormai partecipazioni azionarie in aziende di mezza Europa, ma soprattutto il 100% dei grandi magazzini londinesi Harrod's e del Paris Saint-Germain, la squadra di calcio di Parigi), ci sono i più prestigiosi alberghi di Firenze: il "Four Season", all'interno del Palazzo della Gherardesca, e lo storico "Grand Hotel Baglioni". A Milano, Qatar Investment Authority si è concentrato sulle sedi delle banche: ha acquistato il palazzo di Via Santa Margherita che ospita gli uffici di Credit Suisse e ha partecipato ad un fondo costruito ad hoc per valorizzare un portafoglio di filiali di Deutsche Bank.
Nel novero dei progetti in Italia, c'è anche un ospedale. In Sardegna il progetto per l'ospedale ex "San Raffaele" di Olbia, che coinvolge la Qatar Foundation, ha subito recentemente un'accelerata: l'emiro del Qatar ha intenzione di investire 1,2 miliardi di euro per realizzare un centro di cura e di ricerca di eccellenza a livello internazionale.
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