Il Prix LVMH 2022 svela i 20 semifinalisti
Il Prix LVMH va al nocciolo della questione. Lanciato nel 2014 dal colosso francese del lusso, il concorso per giovani stilisti di moda ha ricevuto 1.900 candidature da tutto il mondo. Per la sua nona edizione ha selezionato 20 marchi semifinalisti provenienti da 13 Paesi, accogliendo per la prima volta in assoluto uno stilista dello Sri Lanka, Amesh Wijesekera, che guida il brand unisex Amesh.

L'Europa è prima tra i semifinalisti, con 10 giovani case di moda. A cominciare dai due brand francesi Bluemarble di Anthony Alvarez, e Weinsanto di Victor Brunstein Weinsanto, seguiti dalle due etichette spagnole Paula Canova del Vas e Palomo Spain di Alejandro Gòmez Palomo, che viene selezionato per la seconda volta nel prestigioso concorso, dopo essere stato semifinalista dell'edizione 2017. Sono state selezionate anche le etichette britanniche Maximilian di Maximilian Davis, SS Daley di Steven Stokey Daley, KNWLS dell'inglese Charlotte Knowle e del canadese Alexandre Arsenault, ma anche l’irlandese Róisín Pierce, la label belga Meryll Rogge e l'italiano Niccolò Pasqualetti.
Anche se da parte asiatica molti dei nomi selezionati si sono fatti conoscere nel Regno Unito o negli Stati Uniti, stati in cui hanno studiato o si sono stabiliti, anche l'Asia fa la parte del leone. Accanto allo srilankese Amesh Wijesekera, compaiono nella lista dei semifinalisti due cinesi, Chenpeng di Peng Chen, leader della nuova generazione del made in China, e la stilista Yueqi Qi, già apprezzata da Gucci, che l'ha invitata al suo GucciFest, e poi la sudcoreana Ashlynn Park, basata a New York con la sua etichetta Ashlyn, e il suo connazionale Goom Heo, a capo del brand Goomheo, così come il giapponese Ryunosuke Okazaki con il marchio RyunosukeOkazaki.
Tre, infine, le maison americane: Airei di Drew Curry, Erl di Eli Russell Linnetz e Winnie New York di Idris Balogun, mentre l'Africa è rappresentata da Tokyo James di Iniye Tokyo James, che sfila a Milano la prossima settimana. In buona sostanza, una selezione che “esprime una grande diversità di culture e talenti”, offrendo collezioni per donna, uomo e unisex.
“I venti semifinalisti sono guidati da una visione ottimista e innovativa. Tutti pongono l'eco-responsabilità al centro del loro approccio creativo: uso di materiali riciclati, un lavoro sull'upcycling... Sono anche molto attenti all'integrazione di un sistema produttivo più virtuoso e alcuni mettono in risalto il saper fare artigianale e locale. La fluidità dei guardaroba femminili e maschili è un'altra costante di questa edizione”, sottolinea Delphine Arnault, che è l’iniziatrice di questo premio di cui ha la supervisione.
Come l'anno scorso, il pubblico potrà votare sul sito lvmhprize.com, in fase di semifinale, il candidato prescelto, mentre un comitato di quasi 70 esperti riconosciuti del mondo della moda (che quest'anno accoglie Camille Charrière, Eva Chen, Ben Cobb, Pierre A. M'Pelé, Mel Ottenberg, Julia Sarr-Jamois, Cindy Sherman e Eugénie Trochu) avrà il delicato compito di selezionare i finalisti, che presenteranno le loro creazioni a Parigi dal 4 al 5 marzo.
Solo otto arriveranno alla finale. I loro nomi saranno svelati a marzo durante la prossima settimana della moda di Parigi. Il Prix LVMH 2022 sarà assegnato quest'estate. Al vincitore andrà una borsa di 300.000 euro e al vincitore del premio speciale Karl Lagerfeld altri 150.000 euro. In entrambi i casi, i premiati beneficeranno di un anno di tutoraggio da parte dei team del gruppo del lusso. LVMH premierà anche, come di consueto, tre giovani laureati appena usciti da una scuola di moda. Le loro candidature sono aperte fino al 15 marzo 2022.
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