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Adnkronos
Pubblicato il
28 mag 2015
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Il piacere e il dolore delle scarpe estreme con 'Shoes: Pleasure and Pain'

Di
Adnkronos
Pubblicato il
28 mag 2015

Ci saranno i vertiginosi 'Super Elevated Gillies', i platform blu con i quali Naomi Campbell fece un gran capitombolo sulla passerella di Vivienne Westwood nel 1993, passati alla storia del costume come una delle icone 'estreme' del mondo fashion, ma anche le preferite di Lady Gaga, le 'Armadillo Shoes' di Alexander McQueen, e i modelli di Jimmy Choo e Manolo Blahnik resi celebri da Sarah Jessica Parker in 'Sex and the city'. E ancora, le preferite di Marilyn Monroe, e quelle eccentriche di Daphne Guinness, per non parlare di tutte le rivisitazioni della scarpetta di Cenerentola, tacchi e stiletti impossibili da indossare e persino improbabili da pensare, agonia e piacere di ogni donna.

Le 'Invisible Naked Version' di Andreia Chaves, tra i modelli esposti a Londra e scelti per il manifesto della mostra


Inaugura il 13 giugno al Victoria and Albert Museum di Londra 'Shoes: Pleasure and Pain', la mostra curata da Helen Persson dedicata alle calzature estreme, che animerà gli spazi dello storico museo inglese fino al 31 gennaio 2016 con oltre 200 paia di scarpe provenienti da tutto il mondo.

L'esibizione esplorerà l'aspetto agonizzante dell'indossare scarpe 'impossibili' e al tempo stesso l'euforia e l'ossessione che questi modelli scatenano nelle fashion victim. Per l'occasione, la curatrice è andata a caccia di pezzi unici, provenienti da musei e collezioni private, una gamma eccezionale di scarpe e sandali antichi e contemporanei, senza tralasciare i pezzi più futuristici realizzati con una stampante 3D.

"Le scarpe sono uno degli aspetti più rivelatori della personalità - afferma Helen Persson - Sono veri oggetti d'arte, bellissimi, una sorta di scultura nonché potenti indicatori dello status sociale, dell'identità, di gusti e anche di preferenze sessuali. La scelta della scarpa può aiutare a proiettare verso gli altri l'immagine della persona che si vuole essere veramente".

Chiunque abbia provato almeno una volta nella vita il piacere e il dolore che segue l'acquisto di un paio di scarpe troppo strette o estremamente alte, e quindi difficili da portare, resterà sicuramente catturato dai modelli esposti nell'esibizione. La storia del footwear, del resto, è abituata alle stravaganze. Un esempio su tutte, la 'Ballerina Ultima' di Christian Louboutin, il tacco più alto mai creato dal celebre soulier francese, realizzato nel 2007 per il regista David Lynch in occasione della mostra 'Fetish' allestita a Parigi.

Più oggetto d'arte che suole da indossare, con questo iconico modello, Louboutin sembra aver spinto il suo estro ai limiti del footwear. Tacchi killer, nel vero senso del termine, quelli ideati da Karl Lagerfeld per la Cruise Collection di Chanel nel 2008, un modello argentato con al posto dei tacchi una replica in miniatura di una pistola, rinominate in seguito 'Miami Vice'. Perfette per adattarsi al guardaroba di ogni femme fatale che si rispetti, queste 'killer heels' suscitarono un polverone di polemiche quando Madonna le indossò lo stesso anno sul red carpet di New York durante la première del film 'Sacro e Profano'.

La mostra londinese non ospiterà solo calzature contemporanee, ma anche modelli antichi, tra i quali spiccano un paio di sandali risalenti all'antico Egitto decorati con foglie in oro puro. In mostra anche delle 'scarpe di loto' storiche, realizzate nel sedicesimo secolo, delle 'mules' di seta blu con zeppe vertiginose, ideate per evitare che gonne e crinoline si sporcassero di fango.

Le scarpe nuziali indiane realizzare in oro, argento e legno e risalenti all'800


Tra i modelli in esposizione spiccano delle suole con il tacco da uomo indossate in Europa durante il diciassettesimo secolo, e delle scarpe nuziali indiane risalenti all'800 senza lacci o stringhe, ma con una sorta di chiodino da tenere stretto tra alluce e illice, e ancora le ballerine disegnate nel 1948 per Moira Schearer nel film 'Scarpette rosse'.

La mostra sarà esposta su due piani. Il boudoir della galleria al piano terra esaminerà tre temi: 'trasformazione', 'status' e 'seduzione', mentre il secondo piano sarà dedicato al processo creativo che coinvolge l'industria del footwear, dal bozzetto al prodotto finale.

Nella sezione 'Trasformazione' saranno esposte le scarpe che fanno parte del mito e della leggenda, dalle diverse interpretazioni culturali della scarpetta di Cenerentola, allo stivale delle sette leghe della favola di Pollicino. In questa parte della mostra si esplorerà anche il concetto di scarpa come oggetto culturale tramandato attraverso il folklore, ma anche quello più contemporaneo di scarpa 'da favola'.

'Status' invece mostrerà come scarpe apparentemente indossabili abbiano dettato tendenza in fatto di postura e di andatura, influenzando il modo camminare e di muoversi. Questa sezione racconterà anche la storia di scarpe d'epoca come le 'Pompadour' indossate da pioniere trend setter francesi nel diciottesimo secolo, e che saranno affiancate dalle 'eredi' contemporanee, pezzi di Sophia Webster e Alexander McQueen.

In 'Seduzione', infine, sarà illustrato il concetto di scarpa come espressione di potere sessuale e fonte passiva di piacere. Come i piedi, infatti, anche le calzature possono essere veri e propri oggetti di feticismo. In mostra saranno esposti anche bozzetti, materiali, decorazioni e i prototipi creati da diverse case di moda, stilisti e colossi del low cost, come quelli di H&M, di Rayne per la Principessa Diana e i modelli realizzati da Roger Vivier per Christian Dior.

Le scarpe da sera in seta e pelle realizzate da Roger Vivier per Christian Dior (1958-60)


Non solo passato e presente: 'Shoes: Pleasure and Pain' spalanca anche una finestra al futuro dello shoes design, proponendo modelli sperimentali nei materiali e nelle forme, come i sandali 'Nova' realizzati dall'architetto Zaha Hadid con sedici centimetri di tacco, e le 'Invisible Naked' di Andreia Chaves, sorta di ibrido tra la stampa 3D e l'artigianalità del pellame. L'ultima sezione dell'esibizione include inoltre sei collezioni private appartenenti ad alcune fortunate 'pasionarie' delle scarpe estreme.

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