AFP
4 mar 2016
Il PDG del marchio Vetements vuole dare uno scossone al calendario della moda
AFP
4 mar 2016
In un'epoca in cui sono rimessi in discussione i ritmi ai quali sono proposte le collezioni moda, il georgiano Guram Gvasalia, PDG della giovane etichetta Vetements, che ha fatto sensazione all'ultima Settimana della Moda di Parigi, chiede a gran voce un cambiamento di calendario e auspica più "rarità" nel lusso.
Suo fratello maggiore, Demna, è lo stilista alla guida creativa del marchio, ma è anche il nuovo direttore artistico di Balenciaga. La sua collezione autunno-inverno per Vetements, presentata giovedì sera a Parigi, comprende sia modelli maschili che femminili.
"Ciò è più vicino alla vita reale", spiega Guram Gvasalia, 30 anni, in un'intervista all'AFP. "Oggi non ci sono più i generi. Uomo o Donna, ora si può scegliere ciò che si vuole essere".
Vetements intende limitare queste collezioni miste a due all'anno al posto di quattro: "Gli stilisti di moda hanno bisogno di tempo, di riposarsi, di uscire... La gente se lo dimentica, e gli chiede sempre più collezioni!"
"I grandi gruppi prendono uno stilista, poi lo silurano, e ne prendono uno nuovo". "Mio fratello mi sta davvero a cuore! E' una persona molto creativa, ma la pressione è forte e io non voglio forzarlo a fare quattro collezioni per noi, oltre a quelle che già realizza per Balenciaga", spiega.
La famiglia Gvasalia è fuggita dalla Georgia durante la guerra degli anni '90 emigrando in Germania. Demna (34 anni) ha studiato alla Royal Academy of Fine Arts ad Anversa in Belgio, prima di lavorare per Margiela e Louis Vuitton. Con Guram, che ha fatto studi commerciali, hanno lanciato Vetements, un collettivo di creativi la cui prima collezione è stata presentata a Parigi nel 2014.
Rihanna e Kanye West sono fan di Vetements
Coi suoi abiti oversize, che mixano tute da lavoro, ispirazioni streetwear e vestiti di seconda mano, la label ha rapidamente fatto parlare di sé, seducendo Rihanna e Kanye West. Addirittura, il rapper-stilista statunitense ha recentemente twittato che avrebbe "rubato Demna a Balenciaga".
Dall'anno prossimo, Vetements prevede di presentare le sue collezioni in gennaio e in giugno, nel periodo delle sfilate maschili e delle precollezioni, e non più in marzo e in settembre, date tradizionali delle Fashion Week parigine di prêt-à-porter femminile.
Lo scopo del marchio: allungare la durata di vita della sua collezione nei negozi prima dei saldi, che vengono organizzati a fine novembre negli Stati Uniti con il "Black Friday".
"Bisogna fare in modo che le persone non abbiano voglia di aspettare i saldi per comprare un vestito", sostiene Guram Gvasalia, sottolineando che attualmente le collezioni presentate in marzo e consegnate in estate restano in media solo otto settimane in negozio prima di essere vendute in saldo.
Il PDG vorrebbe trovare degli emuli per spostare tutto l'insieme della Settimana della Moda di Parigi e cita l'esempio di Helmut Lang, che alla fine degli anni '90 era riuscito a far anticipare quella di New York.
Gvasalia critica anche l'iperproduzione dell'industria della moda. "Se qualcosa è in saldo, vuol dire che ne sono stati prodotti troppi pezzi! Per fare in modo che la gente desideri qualcosa, bisogna che sia rara. Questa è la vera definizione del lusso", sottolinea.
La politica di Vetements, spiega, è: "Noi non produciamo, noi non ci riapprovvigioniamo; una volta che un capo è sold out, è sold out".
La tappa seguente per il brand sarà di presentare in pochi anni collezioni in sintonia con le stagioni.
Un sistema di "see now, buy now" ("vedi e compra subito") al quale sta pensando seriamente l'intero settore della moda a New York, ma al quale si sono opposti la Fédération Française de la Couture, organizzatrice della Fashion Week di Parigi, e la sua omologa italiana CNMI (Camera Nazionale della Moda Italiana), in nome della creatività.
"Propongo di presentare la primavera-estate in gennaio, di consegnarla in febbraio, venderla fino alla fine di agosto, e di vendere l'autunno-inverno dal 1° settembre fino al termine di febbraio", dice Guram Gvasalia.
Ma consegnare da febbraio comporta il fatto di produrre la collezione prima della sfilata, dice, riconoscendo che si tratta di un rischio, ma che varrebbe la pena correrlo.
"Le persone non vogliono più aspettare", spiega il Presidente e Direttore Generale, che intende anche lottare contro le copiature dei marchi di prêt-à-porter che si rivolgono al mercato di massa del grande pubblico dei consumatori, che "consegnano in meno di tre settimane".
Versione italiana di Gianluca Bolelli; fonte: AFP
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