Il patron di Tiffany ribadisce il suo interesse all’acquisizione da parte di LVMH

Il patron del gioielliere americano Tiffany, Alessandro Bogliolo, ha ribadito il suo interesse verso l’acquisizione da parte del colosso francese del lusso LVMH in occasione della presentazione dei risultati del primo trimestre, che sebbene in perdita confermano, secondo lui, la validità della strategia dell’azienda.

“Sono sicuro che il meglio deve ancora venire per Tiffany e sono davvero impaziente di fare questo viaggio con LVMH al nostro fianco”, ha dichiarato Bogliolo in un comunicato dell’iconica maison.
 
Secondo numerose testate, LVMH si sta informando circa il debito di Tiffany e si sta interrogando sull’opportunità o meno di finalizzare il “matrimonio” nei termini attuali. Ma la scorsa settimana delle fonti bancarie hanno dichiarato all’agenzia di stampa francese AFP che l’acquisizione è ancora ben vista.

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Il gruppo francese aveva offerto 135 dollari per azioni Tiffany, o 16,2 miliardi di dollari. L’azione Tiffany ha chiuso a circa 122 dollari l’8 giugno ed era in rialzo dello 0,8% il 9 giugno, dopo la pubblicazione dei risultati, durante le transazioni elettroniche che precedono la sessione ufficiale.
 
Tiffany, che ha sofferto per la chiusura di numerosi negozi a causa delle misure di confinamento per combattere la pandemia di Covid-19, ha registrato una perdita netta di 65 milioni di dollari nel corso dei primi tre mesi dell’esercizio fiscale, contro un utile di 125 milioni di dollari dell’anno precedente. Il giro d’affari è crollato del -44% a 556 milioni di dollari a perimetro comparabile, ha dichiarato l’azienda.
 
Tuttavia, Bogliolo si è detto soddisfatto della strategia di vendita online, rafforzata lo scorso anno, che ha permesso di compensare in parte il calo delle vendite, così come della priorità data alla Cina continentale, colpita a inizio anno ma dove gli affari sono presto ripresi, con un rialzo del 30% in aprile rispetto allo stesso mese del 2019.
 
Tiffany ha dichiarato anche di aver ristrutturato le sue linee di credito rinnovabili e il debito, “per precauzione” e per garantirsi maggiore flessibilità e margine di manovra.