Il Pakistan verso un crollo del 30% delle esportazioni di tessile/abbigliamento
A qualche settimane dalla tragedia che ha devastato parte del Pakistan, continua la valutazione dei danni per l'industria locale. Gli esperti temono cancellazioni di ordini da parte degli acquirenti internazionali e le federazioni del tessile/abbigliamento prevedono un calo delle esportazioni di almeno il 30% nell'arco dell'anno.
Per l’esercizio fiscale che terminerà il 30 giugno 2023, la All Pakistan Textile Mills Association (APTMA) prevedeva originariamente esportazioni per 21 miliardi di dollari. Le inondazioni potrebbero, tuttavia, mettere a repentaglio gli obiettivi dell'organizzazione, che sperava di superare la soglia dei 50 miliardi di dollari entro il 2026. Il cotone rischia di non essere sufficiente perché le aziende possano continuare la loro attività, visto che buona parte del raccolto locale è andato distrutto. Inoltre, se il Pakistan è il quarto fornitore mondiale di cotone, è anche terzo nella classifica dei Paesi che ne consumano di più.
"Le stime attuali sulle perdite di cotone parlano di 3,5 milioni di balle, ovvero il 36% del raccolto previsto quest'anno, per una valutazione di 1,5 miliardi di dollari", stima l’APTMA. “Quasi il 70% dell'industria tessile pakistana (…) utilizza cotone prodotto nel Paese. Poiché quasi il 35% di questo cotone è prodotto dagli agricoltori della provincia del Sindh (particolarmente colpita, ndr), il settore si prepara a una penuria. Pertanto, il Pakistan ha bisogno di procurarsi il cotone al minor costo possibile e con urgenza, in modo che il settore possa continuare a soddisfare gli ordini di esportazione”.
Per l'organizzazione la posta in gioco è chiara: eventuali ritardi o mancate consegne degli ordini esteri peggiorerebbe ulteriormente la “bilancia dei pagamenti” delle aziende del settore. La conseguenza è la potenziale perdita di ordini dai grandi clienti internazionali “conquistati con fatica”.
Ma dove trovare il cotone? Con la perdita di parte dei raccolti pakistani, gli stessi buyer internazionali hanno iniziato a cercare fonti alternative, per prevenire eventuali carenze. Il Pakistan si trova a competere con i propri clienti in questa corsa alla materia prima. La vicina India, altro grande produttore, è attualmente la fonte preferita dalla Pakistan Textile Exporters Association (PTEA), che ha pubblicamente chiesto il sostegno statale in questo percorso.
Le inondazioni sono arrivate al termine di un anno finanziario, chiuso a fine giugno, durante il quale il Pakistan ha accelerato del 25,5%, secondo le autorità locali, le esportazioni di tessile/abbigliamento con 15,4 miliardi di euro di beni esportati. Per quanto riguarda il tessile/abbigliamento, il Paese è stato il settimo fornitore degli Stati Uniti nel 2021 (4,22 miliardi di dollari) e il quinto fornitore dell'Unione Europea (3,34 miliardi di euro).
Copyright © 2024 FashionNetwork.com Tutti i diritti riservati.