6 dic 2010
Il nuovo gruppo Thom Europe punta alla leadership europea della gioielleria
6 dic 2010
PARIGI, 5 dic 2010 – Il gruppo Thom Europe, nato dall'accostamento fra i gioiellieri Histoire d'Or e Marc Orian, vuole diventare il numero uno in Europa entro i prossimi cinque anni continuando ad aprire dei punti vendita nei centri commerciali, ha dichiarato giovedì 2 dicembre all'agenzia di stampa francese AFP il suo direttore, Eric Belmonte.
Le due aziende francesi, che danno lavoro a più di 3.000 persone, si sono fuse all'inizio di ottobre sotto la supervisione del fondo Bridgepoint.
Da qui al 2015 il gruppo, chiamato Thom Europe dalle iniziali dei suoi tre marchi principali (Trésor, Histoire d'Or e Marc Orian), vuole raddoppiare il suo volume d'affari e il suo risultato operativo corrente, puntando ad ottenere in questi indici economici rispettivamente 700 milioni e 140 milioni di euro.
Per ottenere tutto questo, il gruppo applicherà quelle tattiche che hanno costituito la ricetta del suo successo: insediamento di negozi quasi esclusivamente nei centri commerciali e offerta generalista (oro, argento e placcato oro, orologeria) di media gamma e qualità.
Più nel dettaglio, il brand Marc Orian crescerà di gamma, mentre Trésor sarà riposizionato per arrivare a interessare una clientela più giovane e appassionata di moda, con l'idea di fondo di "federare" l'offerta che si trova al reparto "accessori" delle aziende di abbigliamento fashion, e cioé avvicinarsi ad essa, ha spiegato Eric Belmonte.
A causa dell'impennata del valore dell'oro, che è triplicato in cinque anni, Thom Europe vuole anche vendere più gioielli a minor tenore d'oro puro (375/1000, che comportano un 37,5% di oro puro, ndr), anche se, almeno in Francia, i 18 carati (750/1000) restano il valore di riferimento.
La creazione di un grande gruppo di gioielleria è un'operazione senza precedenti in Francia e in Europa, dove il mercato resta molto frammentato. Basti pensare che Histoire d'Or è il marchio numero uno in Francia, con solamente l'8,5% di quota di mercato. Il primo gruppo europeo è il britannico Signet, con una quota di mercato stimata al 17%.
Essendo in corso di evoluzione, il settore della gioielleria sta suscitando l'interesse di un numero sempre maggiore di fondi d'investimento. Secondo Eric Belmonte, "si è passati da un acquisto molto d'élite e riservato alle grandi occasioni (battesimi, fidanzamenti, matrimoni) all'acquisto impulsivo". I centri commerciali e la grande distribuzione hanno contribuito a rendere più accessibile il gioiello, offerto oggi altrettanto facilmente di un "bel bouquet di fiori o di una boccetta di profumo".
Il gruppo, che dispone di 500 punti vendita in Europa, ha in previsione da 20 a 30 aperture all'anno in Francia e da 70 a 80 in Europa, soprattutto in Italia.
Tornando alla fusione, Eric Belmonte ha garantito che tutti i posti di lavoro saranno mantenuti.
Versione italiana di Gianluca Bolelli; fonte: AFP
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