Il neo-romanticismo cinetico di Sportmax
Non è la prima volta che lo diciamo, ed è stato particolarmente vero oggi: per chi vuole prevedere cosa indosseranno le donne intelligenti tra sei mesi, è una buona idea iniziare con Sportmax.

Soprattutto quando il tempo atmosferico è poco clemente: i giubbotti, i trench arty e gli impermeabili da spia a collo alto erano tutti là a dimostrarlo.
Si veda ad esempio il brillante incontro tra una grossa giacca da lavoro e un abito-cappotto doppiopetto, in leggerissima pelle d’agnello, indossato in apertura dalla top Annie Ewers; o l'abito da sera da dea greca con raffinati drappeggi, tagliato corto e realizzato in una pelle leggera come un sussurro.
Non si poteva che applaudire il talento del team stilistico nel creare abiti destinati a donne ambiziose e cool, che vogliono apparire impeccabili senza avere l’aria di fare troppi sforzi per ottenere tale effetto. Una classe vista soprattutto in abiti perfetti che combinano diversi tipi di punti a maglia: un Alaïa asimmetrico.
Il tutto è stato presentato sotto dozzine di vele bianche che fluttuavano nel vento, in omaggio all’artista Daniel Wurtzel, noto per le sue sculture in movimento. L'arredo sventolante sopra le teste degli 800 spettatori riunitisi per ammirare il défilé rievocava la famosa installazione Air Fountain dell’artista: enormi drappi di seta che danzavano un balletto aereo.

La collezione comprendeva anche esempi di un'importante tendenza vista a Milano – le grafiche discrete – in linea con il rigoroso stile cartografico di molti nuovi edifici high-tech della metropoli lombarda.
In sintesi, diciamo solo che probabilmente una volta molti giornalisti di moda partecipavano allo show di Sportmax solo perché la linea principale del marchio, Max Mara, era uno dei giganti della pubblicità mondiale. Oggi non è più così. Sportmax è ormai diventata un’autentica griffe di moda, e una firma sempre più influente. Soprattutto in questa stagione.
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