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Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
11 ott 2017
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Il miliardario Adrian Cheng lancia il fondo C Ventures per puntare ai Millennials cinesi

Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
11 ott 2017

Adrian Cheng, rampollo di una delle famiglie più ricche di Hong Kong ama definirsi "imprenditore culturale". Questa settimana ha annunciato a Parigi il lancio di un nuovo importante fondo d'investimento per rivolgersi a quello che Cheng vede come il mercato consumer chiave del XXI secolo: i Millennials e la Generazione Z in Cina.

Adrian Cheng - at lunch in the Crillon Hotel


Il nuovo veicolo di investimento di Cheng è C Ventures, che ha già acquisito il controllo di una serie di marchi ad alti contenuti tecnologici, o ne ha comprato quote. Essi variano da proprietà in media hipster, come Nowness, a Not Just a Label, un sito specializzato che genera progetti e posti di lavoro per designer promettenti alle prime armi, ad Armarium, la società di noleggio di ready-to-wear di lusso. Lo scopo è di costruire una rete di risorse, in particolare occidentali, per raggiungere quella che Cheng chiama la BAT Generation, che sta per Baidu, Alibaba e Tencent, i tre colossi di Internet cinesi.
 
“La BAT generation comprende 427 milioni di persone, una cifra più grande dell’intera forza lavoro degli Stati Uniti e dell'Unione Europea combinate insieme”, ha detto Cheng in una conferenza stampa nell’Hotel Crillon. Il suo corposo impero di famiglia con sede a Hong Kong include anche Rosewood, gruppo che gestisce il Crillon e il Carlyle a New York, parte di una catena di 35 hotel.

I BATers rappresentano il 65% degli acquirenti online cinesi, e per il 2020 arriveranno a rappresentare il 53% di tutti i consumatori della Cina. Inoltre, la rigida politica del figlio unico del partito comunista ha anche creato un gruppo di persone con gusti e atteggiamenti radicalmente diversi rispetto a quelli dei loro genitori o degli occidentali di età simile.
 
"Noi utilizziamo la formula 4-2-1, che significa che questi ragazzi unici sono cresciuti dai loro genitori, ma anche supportati da quattro nonni", ha fatto notare il giovane miliardario.
 
Dopo aver studiato con attenzione il loro comportamento, C Ventures ha cominciato a comprare delle società capaci di rispondere ai loro bisogni specifici. Il fatto che i BATers guardino ogni settimana 765 minuti di video ha convinto C Ventures ad acquisire delle quote di Dazed Media e di comprare Nowness, canale di video fashion finanziato da LVMH. In perdita, Nowness sarebbe costato al gruppo meno di 10 milioni di dollari (8,4 milioni di euro). Per questi investimenti, Adrian Cheng si è associato con Clive Ng, uomo d’affari e finanziere del mondo dei media.
 
Cheng ha inoltre fatto notare che i giovani cinesi sono meno attratti dal possesso di oggetti rispetto alla possibilità di accedere a molteplici esperienze. Risultato finale: l'acquisizione di una percentuale importante di Armarium, un sito che invia stilisti di prim’ordine direttamente dai clienti e affitta abbigliamento di marchi come Pucci, Jimmy Choo, Haider Ackermann e Roberto Cavalli. Del resto, Roberto Cavalli, è proprio un marchio in cui la famiglia Cheng ha investito, attraverso la sua agenzia di consulenza di gestione di brand di lusso Luxuba, che affianca DSquared2 e Moschino in Cina.

Ironicamente, Adrian Cheng (vestito Hermès dalla testa ai piedi nel corso dell’incontro al Crillon, dal blazer di velluto bordeaux alle sneakers in pelle rosso fuoco) non ha mai comprato vestiti su Internet. Adrian Cheng, nato a Hong Kong, si esprime in un inglese impeccabile;  laureato con lode a Harvard, ha passato un anno a studiare il giapponese prima di creare K11, un concept di centro commerciale-museo che dovrebbe aprire i battenti entro poco tempo peu in 9 città cinesi.

Nel 2015 è stato designato successore dell'impero commerciale della sua famiglia. Fondato nel 1929 da suo nonno, Cheng Yu-tung, il gruppo conta nel suo portafoglio marchi Chow Tai Fook, la più grande catena di negozi di gioielli a livello mondiale, e New World Development, per una capitalizzazione borsistica di mercato stimata a oltre 80 miliardi di dollari di Hong Kong (9,24 miliardi di euro).
 
Prossime tappe: per questo autunno Cheng promette di annunciare altri cinque investimenti ancor più importanti. E nel 2019 il lancio di Victoria Dockland, un gigantesco progetto commerciale di circa 300.000 metri quadrati a Hong Kong. Il suo costo: 3 miliardi di dollari; il suo target: i BATers.

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