19 mag 2014
Il mercato mondiale del lusso verso una crescita "sana" del +4-6% nel 2014
19 mag 2014
Sono finiti i tassi di crescita a doppia cifra. Il mercato mondiale dei beni del lusso dovrebbe crescere del 4-6% a tassi di cambi costanti nel 2014 rimanendo in linea con il 2013 (+6% a cambi costanti con ricavi pari a 217 miliardi di euro), secondo lo studio realizzato dall’Osservatorio Altagamma con la società di consulenza Bain & Company presentato lunedì 16 maggio a Milano.

“Non c’è nessun boom, ma nel contempo niente di negativo. Le crescite a doppia cifra degli anni 2009-2012 erano dovute a una ripresa molto forte in seguito ad un periodo di decelerazione, spinta dal boom in Cina. Invece per il 2014, come per il 2013, si tratta di una crescita organica, quindi di numeri solidi”, spiega Claudia D’Arpizio, autrice dello studio e partner di Bain&Company.
“Stiamo entrando in una nuova fase per il settore, la definirei una nuova normalità, con un trend di crescita più stabile e sano”, sottolinea ancora. Secondo l’Altagamma Consensus, si prevede per il 2014 una crescita attorno al 6% a tassi costanti, analoga a quella dello scorso anno, mentre l’Ebitda medio delle imprese nel 2014 dovrebbe crescere del 7% rispetto al 2013. “In particolare è prevista una crescita del 9% per il Giappone, dell’8% per il Medio Oriente, del 7% per l’Asia, del 6% per le Americhe, del 4% per l’Europa, mentre per il resto del mondo si stima un incremento del 7%. Accessori, gioielli e orologi si prevedono essere le categorie più performanti (+6%), seguite da abbigliamento (+5%)”, commenta Armando Branchini, Vice Presidente di Altagamma e autore del Consensus.
Le stime di Bain & Co sono più caute, con una crescita tra il 4% e il 6% a cambi costanti per il 2014. Nel 2013 la crescita è stata del +6,5% a cambi costanti (+2% a cambi correnti) e nel 2012 +5% a tassi costanti (+10% a cambi correnti). Nel primo trimestre 2014, la crescita del mercato del lusso mondiale si attesta a +2-3% a cambi correnti.
Per quanto riguarda i mercati geografici, il Nord America si presenta come il rinnovato motore di crescita del lusso (+4-6% nel 2014) concentrando gran parte delle nuove aperture di boutique delle griffe per il 2014. Il Canada, in particolare, sta crescendo molto grazie ai flussi dei cinesi.

L’Europa (+2/4%) è sostenuta soprattutto dagli acquisti turistici, anche se vede calare il flusso dei consumatori russi, diminuito e dirottato verso Dubai. Le previsioni per il mercato russo del lusso sono negative: -4/-6% nel 2014. “Il fenomeno legato alle turbolenze politiche è quasi passato, pesa invece la situazione economica. Si prevede un calo del 5% sul consumo interno e un rallentamento dei consumi russi in Europa. Una situazione che certamente non aiuta l’Italia, visto che nel Belpaese i russi rappresentano i maggiori clienti esteri per il lusso”, sottolinea Claudia D’Arpizio.
I giapponesi tornano finalmente a spendere sul mercato locale. Il Giappone (+8-9%) mostra quindi una consistente crescita reale, ma con un effetto cambio negativo che non accenna ad attenuarsi. La crescita delle vendite di lusso nella regione Asia-Pacifico è stimata per il 2014 tra il +3% e il +5% e presenta velocità diverse. Poco dinamica la Cina Continentale (+2-4%), bene Hong Kong e Macao, ancora non brillante la Corea del Sud, mentre il Sud-Est asiatico è in forte crescita, con l’Indonesia in prima fila.
Anche se la Cina rallenta e i consumatori cinesi spendono di meno, focalizzandosi su brand posizionati in segmenti più bassi rispetto a 18 mesi fa, i consumi cinesi sono sempre più rilevanti rappresentando oltre il 30% dei consumatori di beni di lusso mondiale. I cinesi continuano quindi ad essere una leva importante sia sul mercato interno che all’estero.
Tra le categorie di prodotto, gli accessori si confermano la categoria più dinamica, con una polarizzazione sempre più forte tra lusso assoluto e lusso accessibile. Per quanto riguarda i canali, il retail è sempre più il motore principale della crescita, anche grazie alla tendenza delle griffe di convertire formati quali department store e franchising in punti vendita a gestione diretta.
"In questo contesto, con un mercato sempre meno riconducibile alle geografie, il travel retail diventa una leva di crescita sempre più significativa per i marchi di lusso", conclude Armando Branchini.
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