Pubblicato il
22 mar 2009
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Il mercato dei diamanti affonda ad Anversa sotto il peso della crisi
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22 mar 2009
22 mar 2009
La città belga di Anversa, una delle zone più importanti al mondo per la produzione di diamanti, ha registrato nei primi due mesi dell’anno un crollo del commercio nel settore a causa della crisi, che ha portato ad un crollo della domanda soprattutto negli Stati Uniti.
Secondo dei risultati pubblicati il 19 marzo dal Consiglio Superiore del diamante (HRD) di Anversa, le esportazioni di diamanti grezzi sono precipitate del 65,6% a 8,73 milioni di carati nei mesi di gennaio e febbraio 2009, registrando in termini finanziari un crollo del 69,9 % a 649,1 milioni di dollari Le importazioni di diamanti grezzi hanno subito allo stesso tempo un crollo pari al 42,36 % a 12,9 milioni di carati in termini di volume e di 63,45% a 737 milioni di dollari in termini economici.
Le statistiche dell’HRD mostrano che più del 80% dei diamanti grezzi scoperti in tutto il mondo passano per Anversa, la cui competenza in materia è rinomata da oltre 500 anni. L’inizio dell’anno non è stato più positivo per quanto riguarda il transito per il Belgio di diamanti tagliati, che costituiscono circa la metà del mercato mondiale.
Le esportazioni di questa parte della produzione sono infatti regredite del 34,96% a 1,05 milioni di carati rispetto ai mesi di gennaio e febbraio del 2008, con un calo in valore pari al 37,4% a 1,32 miliardi di dollari. Non è toccata una miglior sorte alle importazioni che sono crollate del 42,1% à 1,11 miliardi di carati, con un ribasso del 38,04% a 1,2 miliardi di dollari.
Secondo quanto riporta l’HDR, “nei primi due mesi del 2009 gli Stati Uniti non hanno importato che 130.000 carati, il che corrisponde ad un arretramento del 41% o, in termini finanziari, del 43,3% a 304 milioni di dollari. E’ stato registrato un crollo anche verso gli altri principali paesi destinatari di diamanti, tra cui la Svizzera, Israele, gli Emirati Arabi, l’Inghilterra, l’India, il Giappone, l’Italia e la Francia".
Davanti al crollo della domanda, i produttori « non vedono l’interesse di mantenere le attività nelle miniere », il che spiega la forte diminuzione del volume dei preziosi scambiati, ha spiegato un responsabile dell’alto consiglio del diamante. L'obiettivo dei produttori è di mantenere invariati i prezzi dei diamanti diminuendo l’offerta, strategia che ha fino ad oggi dato i risultati sperati.
Di Elena Passeri (Fonte:
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