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Pubblicato il
12 mag 2023
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Il menswear italiano corre all'estero

Di
Ansa
Pubblicato il
12 mag 2023

Nel 2022 la moda maschile italiana ha evidenziato una performance positiva sui mercati esteri, proseguendo con il trend favorevole che si era già registrato nel 2021. Lo riporta una nota di Sistema moda Italia. Secondo i dati Istat, l'export relativo al periodo gennaio-dicembre 2022 ha messo a segno un incremento del +24,7%, per un totale di circa 8,9 miliardi di euro; l'import ha palesato un aumento del +43,9%, passando a 7 miliardi di euro. Con riferimento agli sbocchi commerciali, nella nota si sottolinea come sia le aree Ue sia quelle extra-Ue si siano rivelate favorevoli per il comparto, crescendo rispettivamente del +25,6% e del +24,0%. Analogamente, nel caso delle importazioni, dalla Ue proviene il 41,4% della moda maschile in ingresso nel nostro Paese, mentre l'extra-Ue garantisce il 58,6%.

@pittiimmagine


Nel periodo in esame la prima destinazione del menswear made in Italy è risultata la Svizzera, in aumento del +14,1%, confermandosi hub logistico-commerciale per le principali griffe del settore. Seguono Francia e Germania, interessate entrambe da una dinamica positiva, rispettivamente pari al +29,8% e al +21,9%. Al quarto posto troviamo gli Stati Uniti, in virtù di un aumento molto sostenuto, ovvero pari al +68,6%, per un totale di 858 milioni di euro. La Cina in crescita dell'8,6% raggiunge i 568 milioni di euro (6,4% sul totale); di contro Hong Kong, in undicesima posizione, mostra una flessione dell'export italiano di comparto nella misura del 3,6%. Il Regno Unito, in sesta posizione, fa registrare un incremento su buoni tassi, ovvero +12,2%; seguono Spagna, Corea del Sud e Paesi Bassi che sperimentano vivaci variazioni, pari rispettivamente al +25,1%, +40,7% e +37,5%. Troviamo poi il Giappone, che registra un +8,7% assicurandosi il 3,2% delle esportazioni di comparto.

Relativamente alle importazioni, da gennaio a dicembre 2022 tutti i principali mercati di approvvigionamento hanno evidenziato vivaci trend positivi, superiori al +20%; la Cina è il top supplier di moda uomo con un'incidenza del 15,8% e registra un'importante crescita del 67,2%; seguono il Bangladesh - sceso in seconda posizione, sebbene in aumento del 71,7% - e la Francia, con un incremento del 20,4%. Anche relativamente all'import, tutti i prodotti registrano variazioni positive a doppia cifra. Il ritmo più vivace, pari a +52,7%, interessa le cravatte; seguono camiceria e confezione, in aumento rispettivamente del +47,6% e del +46,3%. L'import di maglieria ha registrato una dinamica pari al +41,9%; infine l'abbigliamento in pelle cresce del +17,5%.

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