Il lusso rimane molto interessante per gli investitori, afferma Deloitte
L'industria del lusso resta più attraente che mai per gli investitori, come conferma la quinta edizione del rapporto “Global Fashion & Luxury Private Equity and Investors Survey 2020” pubblicato da Deloitte. Nel 2019 è stato realizzato il numero record di 271 operazioni di fusione e acquisizione, 6 in più rispetto all’anno precedente, +2%. Da notare però che il 2018 si era rivelato più dinamico, con un aumento di 47 deals supplementari rispetto al 2017.
In testa alla classifica 2019, come l’anno precedente, le transazioni concluse nel settore alberghiero di lusso, che rappresentano il 43% delle operazioni totali. L’anno scorso esse sono state 115, con 40 deals in più sul 2018. Nel segmento dei beni di lusso, il numero di affari conclusi è tuttavia diminuito, con 53 transazioni in meno, tra le quali -26 nel settore Abbigliamento e Accessori, -17 negli Orologi e Gioielli e -10 nei Profumi e Cosmetici.
Secondo le previsioni di Deloitte, dopo un calo nel 2020, il mercato del lusso dovrebbe crescere dal 2 al 2,5% all’anno nei prossimi cinque anni. L’incremento dovrebbe raggiungere il 10% tra il 2019 e il 2025 per le vendite di beni personali di lusso, con un tasso annuo del +1,9%. Gli altri segmenti del lusso saranno penalizzati nel breve termine, ma le loro vendite dovrebbero aumentare del 20% nello stesso periodo, con una crescita annua del 2,4%.
“Anche dopo il Covid-19, il 70% dei fondi continuerà ad investire nel mercato del lusso, soprattutto nei settori Abbigliamento e Accessori, Profumi e Cosmetici e Lusso Digitale”. “È su quest’ultimo in particolare che si concentreranno buone opportunità d’investimento nel 2020, mentre il negozio classico evolverà da punto vendita a punto di contatto, confermando l'importanza delle vendite online nel mondo del private equity”, sottolinea in un comunicato Elio Milantoni, partner di Deloitte.
Nel dettaglio, la categoria Abbigliamento e Accessori guadagna 28 punti nell’interesse degli investitori, Profumi e Cosmetici +15 e Lusso Digitale +53, mentre l’Arredamento perde 17 punti.
Tuttavia, secondo le stime raccolte da Deloitte, “nei prossimi tre anni, gli investitori prevedono un impatto significativo dovuto al Covid-19, soprattutto nei comparti Automotive, Hotel, Ristoranti, Crociere e Vendita al dettaglio. Le vendite di Abbigliamento, Orologi, Gioielli, Yacht e Jet privati rimarranno stabili, mentre Cosmetici, Profumi e Arredamento dovrebbero vedere aumentare il fatturato e quello del Lusso Digitale fare un balzo”.
La pandemia accelererà l’adozione di tecnologie innovative. “Le aziende di lusso stanno cercando start-up e aziende digitali per sfruttare possibili sinergie. La penetrazione digitale porterà anche a rivoluzioni fisiche”, indica la società di revisione e consulenza.
Quasi il 57% degli operatori finanziari sondati prevede “d’investire in tecnologie disruptive nel 2020” “Internet delle Cose, Big Data & Analytics e Intelligenza Artificiale avranno un impatto maggiore sul portafoglio degli investitori quest'anno”, affermano gli intervistati dallo studio.
Dal punto di vista geografico, “gli investitori si aspettano che i mercati di Asia e Medio Oriente recuperino più rapidamente dopo l’impatto negativo del Covid-19, con una crescita nel settore Moda e Lusso. Invece, Europa e America Latina dovrebbero soffrire maggiormente e scendere nei prossimi anni”, indica il rapporto.
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