Gianluca Bolelli
4 dic 2016
Il gruppo Zannier cambia nome in Kidiliz Group
Gianluca Bolelli
4 dic 2016
Il 1° dicembre, il gruppo Zannier è ufficialmente diventato Kidiliz Group. L’entità, che possiede o distribuisce quindici marchi abbigliamento per bambini o neonati, sviluppa una nuova identità per supportare le sue ambizioni nell'export. “Nel 2016, i clienti internazionali sono stati ancora più numerosi di quelli francesi. Kidiliz Group trainerà ancora di più questa accelerazione delle ambizioni internazionali”, sostiene Rémy Baume, presidente e direttore generale del gruppo dal 2013, che dunque si riconcentra totalmente sul bambino, dopo aver ceduto i marchi IKKS e One Step nel 2014.

Il gruppo, nato dal successo negli anni '80 del brand Z, e che ha sede a Saint-Chamond, svela il suo nuovo volto. La parola Kidiliz non è nuova: si tratta del nome del concept multimarca avviato dal gruppo Zannier nel 2015, prima come sito di e-commerce e poi come rete fisica, in entrambi i casi proponendo tutti i marchi del gruppo (Z, Catimini, Lili Gaufrette, Absorba, 3 Pommes…) e le sue licenze (Levi’s Kids, Kenzo Kids, Paul Smith Junior…). Il gruppo si è anche dotato di un nuovo logo: un filo che disegna una K rossa.
L'azienda è nata nel 1962 dall'associazione di Roger Zannier e di sua sorella Josette Redon, accompagnati dalle loro due macchine da cucire. Il loro atelier cresce progressivamente, tanto che i fratelli arrivano a lanciare il marchio Z nel 1981. Seguono diverse acquisizioni: Kickers nel 1989 (oggi di proprietà del gruppo Royer), Absorba nel 1991, Chipie e Catimini nel 1999.
Kidiliz Group, che oggi possiede otto filiali nel mondo e dà lavoro a 3.500 persone, gestisce tre network di negozi: Z (520 punti vendita), Catimini (155 indirizzi) e proprio Kidiliz (150 unità). In totale, combinando retail e wholesale, si raggiungono gli 11.000 punti vendita, inclusi 900 negozi in proprio e 1.000 corner.

La società ha ottenuto un giro d'affari di 430 milioni di euro nell'ultimo esercizio, realizzando il 52% delle proprie vendite all'estero. Ricordiamo che nel 2015 il gruppo ha dovuto far ricorso a un piano sociale per 242 dipendenti dell'azienda. La nuova strategia di nome e d'immagine si unisce alla volontà di dare nuovo impulso al gruppo, e di puntare sull'export.
Marion Deslandes (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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