Il gruppo Urban Outfitters vede diminuire gli utili nel primo semestre 2019/20
L'inizio dell'anno messo a segno dal Gruppo Urban Outfitters non corrisponde agli standard di crescita registrati durante l'esercizio precedente. Il colosso statunitense (Urban Outfitters, Anthropologie, Free People, Nuuly…) ha registrato un aumento delle vendite del 9,3% nel 2018/19, ma ora presenta un bilancio semestrale di scarso successo nella prima metà dell’esercizio 2019/20, con vendite in leggera contrazione, dell’1%, a 1,826 miliardi di dollari (1,644 miliardi di euro).

Il secondo trimestre ha mostrato una flessione più marcata, nell’ordine del -3%, a livello globale. “I risultati del secondo trimestre sono deludenti”, ha ammesso Trish Donelly, la direttrice generale di Urban Outfitters. “Il brand Urban Outfitters ha ottenuto un -5% delle vendite a perimetro comparable, a causa della controprestazione dell’offerta di prêt-à-porter femminile”.
D’altro canto, sui sei mesi (al 31 luglio 2019), l’utile netto del gruppo si contrae seriamente, mostrando un calo del 30,7% e attestandosi a 92,9 milioni di dollari, contro i 134 milioni generati nel 1° semestre del 2018. Il dirigente del gruppo, Richard Hayne, ha dunque spiegato che le “vendite inferiori alle attese hanno portato a sconti maggiori e a margini ridotti. Anche le minori presenze nei negozi hanno pesato sui risultati complessivi”.
Nel dettaglio, le prestazioni dei diversi marchi nel primo semestre si rivelano differenti: il business di Urban Outfitters è sceso del 4,2% (671 miliardi di dollari), mentre quello di Anthropologie, che presto arriverà a Parigi con due indirizzi nei quartieri dell'Opera e del Marais, è rimasto stabile (a 749 milioni). Quanto a Free People, il suo primo semestre è in leggera progressione dell’1,1%, a 392 milioni di dollari.

Nel periodo dal 1° febbraio al 31 luglio 2019, il gruppo, che possiede oltre 600 negozi, ha inaugurato 7 nuovi punti vendita nel mondo, e nello stesso tempo ne ha chiusi 5. L’azienda di Filadelfia sta cercando di trovare delle risposte al cambiamento dei comportamenti dei clienti negli acquisti di moda. Così ha lanciato il 30 luglio negli Stati Uniti il progetto Nuuly, che permette, tramite un abbonamento, di affittare vestiti.
Nonostante questo primo semestre in chiaroscuro, il boss del gruppo resta fiducioso sottolineando come l’inizio del terzo trimestre si annunci più favorevole: “Sono lieto di annunciare che la risposta dei clienti al nostro assortimento di inizio autunno è significativamente migliorata rispetto ai risultati del secondo trimestre. Al momento attuale, le vendite nel terzo trimestre sono positive per tutti e tre i marchi”.
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