Il gruppo Rossignol svela i suoi piani ad orizzonte 2026
Rossignol punta al mezzo miliardo di euro. L'obiettivo, già annunciato in passato da Bruno Cercley, ex amministratore delegato del gruppo di marchi specializzati in attrezzature per le pratiche sportive, è nel mirino anche del suo successore, Vincent Wauters, in carica da febbraio 2021.
Tuttavia, la casa madre dell'omonimo marchio, ma anche di Lange, Dynastar, Risport, Look, Kerma, ha visto contrarsi l’attività negli ultimi anni. Il gruppo, le cui origini risalgono al 1907, posseduto in maggioranza dal 2013 dal fondo d’investimento scandinavo Altor, ha registrato un fatturato nell’esercizio 2021/22, chiuso a fine marzo, di 313 milioni di euro, +28% rispetto all'anno precedente, ma il dato era stato di quasi 380 milioni di euro nel 2018/19. Da allora il gruppo ha venduto diversi asset, tra i quali le biciclette Felt o i marchi di trail running Raidlight e Vertical.
Entro tre anni, grazie al piano “Ascension 2026”, l’azienda francese prevede di raggiungere i 500 milioni di euro di vendite, trasformandosi in player dello sport più responsabile nei confronti dell'ambiente, grazie soprattutto all’attuazione di una strategia che concilia performance industriale e approccio sostenibile. Un piano che interessa sia la sua attività nei materiali, incrementando le proposte di prodotti eco-progettati, sia le gamme di sci riciclabili, come l’offerta “Essential” di Rossignol. Ma l’attenzione sarà portata anche sul versante abbigliamento e calzature, categorie denominate “softgoods” da Rossignol, che oggi rappresentano oltre il 20% delle vendite, dopo un lavoro, messo in pratica dalla stagione Primavera-Estate 2023, sulla tracciabilità dei prodotti e la volontà di sviluppare una offerta a ridotto impatto sull’ambiente.
Rossignol annuncia investimenti complessivi per 50 milioni di euro entro il 2026, di cui 27 milioni in investimenti industriali, e precisa che 15 milioni saranno destinati proprio ai progressi ambientali. Il gruppo intende trasformare la sua fabbrica francese di Sallanches, nelle Alpi, “l'ultima fabbrica di sci in Francia”, afferma Vincent Wauters, Presidente e Amministratore Delegato del gruppo Rossignol, nel primo “sito specializzato in sci eco-progettati e riciclabili al mondo”, puntualizza il PDG, cui aggiungerà un grande centro di competenze per la seconda vita dei prodotti, oltre a sviluppare nuovi articoli e sostenerne la commercializzazione.
“Col piano strategico Ascension 2026, proiettiamo il gruppo, e i suoi 115 anni di storia, con fiducia nel futuro, impegnandoci per uno sviluppo sostenibile e inclusivo e condividendo l'ispirazione degli sport di montagna, in estate come in inverno”, aggiunge Vincent Wauters. “Tramite questa raodmap, siamo orgogliosi di annunciare investimenti industriali e ambientali attraverso la diffusione dell'utilizzo di energie rinnovabili, della gestione del ciclo di vita, ivi compresi la riparabilità, il secondhand, la seconda vita e la riciclabilità”.
Il gruppo punta a ridurre i suoi rifiuti del 40% entro il 2025 e persino ridurre la propria impronta di carbonio del 30% entro il 2030, nutrendo ancora ambizioni nell'abbigliamento e nelle calzature, categorie che vuol far crescere d’importanza. Il management specifica che i “softgoods” di Rossignol rappresentano già il 40% delle vendite del brand in Francia e il 25% complessivo, e punta a generare con essi 150 milioni di euro di fatturato nel 2026.
Per raggiungere tale obiettivo, il marchio si affiderà allo sviluppo delle vendite dirette online e della rete di punti vendita fisici. Il gruppo francese ha recentemente implementato un nuovo concept multimarca dedicato agli sport di montagna in Svizzera e Canada, chiamato Start Gate, che verrà proposto in tutte le zone di conquista di Rossignol.
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