8 nov 2013
Il gruppo Adidas vede calare le vendite in Europa Occidentale dell'8%
8 nov 2013
Il gruppo Adidas giustifica le cifre dei primi 9 mesi del proprio esercizio con il fatto che è difficile paragonare quest'annata con il 2012, anno di grandi fasti, grazie ai Giochi Olimpici di Londra e all'Europeo di calcio. Ecco che allora, nel periodo da gennaio a settembre, il produttore tedesco di articoli sportivi ha visto calare il fatturato a tasso di cambio costante dell'8% in Europa Occidentale, a 3 miliardi di euro.
In Europa dell’Est, l’attività è in aumento solamente dell'1%. In Cina e in America Latina, le vendite sono cresciute rispettivamente del 7%, a 1,2 miliardi, e del 15%, a 1,18 miliardi. In totale le vendite del periodo sono rimaste stabili, a 11 miliardi di euro, e questo sempre a tasso di cambio costante. Anche l'utile operativo è rimasto identico, a 1,15 miliardi.
Nella sua lettera agli azionisti, Herbert Hainer, il boss della società tedesca, ricorda il peso della svalutazione delle monete rispetto all’euro (fra gli altri il real brasiliano, il peso argentino e lo yen giapponese) con un disavanzo stimato di 500 milioni. Hainer è soprattutto contento della progressione del 12% fatta registrare da Neo, la label giovane di fast fashion, e di quella del 4% di Originals. Vale a dire che il lifestyle ha compensato a suo modo lo sport performance. In Europa Occidentale tuttavia, il settore più difficile in questo periodo per il produttore bavarese di articoli sportivi è il commercio all'ingrosso, dove la fiacchezza dei consumi si è fatta sentire intensamente.
Così, in Europa Occidentale, a tasso di cambio costante, le vendite realizzate attraverso i dettaglianti e le insegne di articoli sportivi sono calate del 10%, a circa 2,4 miliardi. Il gruppo segnala che le difficoltà sono venute principalmente dai mercati italiano, spagnolo e britannico.
Le vendite totali del wholesale sono calate in euro del 7%, e senza prendere in considerazione le variazioni delle valute, del 2%, a circa 7 miliardi. Una controprestazione imputabile ad Adidas Performance e a Reebok. Nell'ambito del retail, le prospettive sono migliori. Le sue vendite sono calate del 6%, a 2,5 miliardi, con 1,1 miliardi realizzati negli outlet! L’attività nell'e-commerce è cresciuta del 61%, a 160 milioni.
Herbert Hainer ha recentemente provato a rassicurare gli azionisti, mentre nello stesso momento Nike manifestava imponenti ambizioni. Il leader aziendale ha ricordato che il quarto trimestre promette di essere dinamico, in vista soprattutto della Coppa del Mondo di calcio, che si svolgerà l'anno prossimo in Brasile, e della risoluzione di problemi di logistica in Russia.
Sull'insieme dell'anno, le previsioni di basso livello restano invariate, con una crescita del giro d'affari a una cifra, ma nella fascia inferiore della forchetta.
Bruno Joly (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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