Ansa
6 apr 2020
Il Governo Conte vara il decreto 'Imprese'
Ansa
6 apr 2020
Ossigeno a grandi e piccole imprese e a tutte le attività costrette a chiudere per contenere l'epidemia da coronavirus. Il governo mette in campo una nuova serie di misure che vanno dall'estensione delle garanzie per garantire liquidità alle aziende ma anche ai negozi, ai professionisti e a tutte le partite IVA, fino al nuovo stop delle scadenze fiscali per sostenere il tessuto produttivo. E per difendere il Made in Italy da eventuali mire straniere estende la protezione del Golden power.
Garanzie fino al 100%, liquidità per 750 miliardi
Il pacchetto delle garanzie per le imprese, come hanno spiegato i ministeri dell'Economia e dello Sviluppo economico, si divide in due grandi capitoli: il rafforzamento del Fondo di garanzia per le PMI, cui potranno accedere le imprese fino a 499 dipendenti, e l'intervento di Sace per la copertura dei prestiti alle grandi imprese. Per professionisti, negozianti, autonomi e piccoli imprenditori le banche potranno erogare subito i prestiti fino a 25mila euro praticamente in automatico, senza aspettare l'ok del Fondo. Questi saranno garantiti al 100% e senza controlli preventivi sul merito del credito. Per i prestiti fino a 800mila euro ci sarà sempre copertura al 100%, con il 90% garantito dallo Stato e la controgaranzia del 10% dei Confidi, tenendo conto della situazione finanziaria pre-crisi e non dell'andamento degli ultimi mesi, segnati dalle difficoltà dell'emergenza. Per le richieste di liquidità fino a 5 milioni, invece, la garanzia sarà al 90%, sempre senza valutazione andamentale.
Per le altre imprese la garanzia arriverà da Sace, che resta a Cassa depositi e prestiti, ma non sarà più soggetta "all'attività di direzione e coordinamento" di CDP. Sarà il Ministero dell'Economia e delle Finanze a ricoprire il ruolo di indirizzo e coordinamento, che resta se potrà arrivare al 90% senza limiti di fatturato. Le garanzie di Sace, come quelle per le PMI, si applicheranno su prestiti che andranno restituiti al massimo in 6 anni, con tassi quasi zero. Le nuove garanzie, sempre attraverso Sace, andranno anche a sostegno delle esportazioni, liberando già quest'anno 50 miliardi cui si aggiungeranno, nel 2021, 200 miliardi per nuovi investimenti.
In tutto, sommando anche gli interventi del Cura Italia, si mobilitano risorse per oltre 750 miliardi di euro, oltre 400 in più rispetto ai 350 miliardi già previsti nel decreto legge 'Cura Italia'.
Oltre a garantire alle imprese l'accesso al credito, il governo estende, come annunciato, i poteri speciali per proteggere le attività italiane: vengono aggiunti i settori sanitario e alimentare, ma anche il settore bancario e assicurativo. In più potrà essere esteso anche alle piccole e medie imprese, scatterà d'ufficio anche su operazioni non notificate e sarà applicato anche alle operazioni all'interno dell'UE.
"Abbiamo adottato uno strumento molto efficace per tutelare tutte le imprese che svolgono una qualche attività di rilievo strategico. Attraverso il potenziamento del golden power potremo controllare operazioni societarie e scalate ostili non solo nei settori tradizionali, ma in quelli assicurativo, creditizio, finanziario, acqua, salute, sicurezza. È uno strumento che ci consentirà di intervenire nel caso ci siano acquisizioni di partecipazioni appena superiori al 10% all'interno dell'UE", spiega il premier Conte in conferenza stampa dopo il Consiglio dei Ministri.
Si prepara la ripartenza, aiuti anche dal Fisco
Sempre per le imprese nel decreto spuntano anche misure per preparare le aziende alla 'fase 2', come l'estensione del credito d'imposta al 50% per la sanificazione degli ambienti di lavoro anche a mascherine e protezioni e arriva anche un nuovo mini-pacchetto per la sanità - con più fondi agli ospedali Covid e la spinta alla donazione di farmaci in via di sperimentazione o per uso compassionevole. Approvata anche la proroga a inizio maggio delle chiusure dei tribunali e il rinvio delle scadenze elettorali.
Per sostenere le attività di aziende e autonomi arriva anche una nuova sospensione delle tasse, che 'congela' quasi 10 miliardi. È previsto un nuovo stop ai versamenti di IVA e ritenute anche per aprile e maggio esteso a tutte le attività che abbiano subito perdite a marzo del 33% (entro i 50 milioni di ricavi) o del 50% (sopra i 50 milioni). Prevista anche una proroga di altri due mesi dello stop al versamento delle ritenute per autonomi e partite IVA con giro d'affari entro i 400mila euro. In più in sede di dichiarazione dei redditi chi fa l'autoliquidazione potrà versare acconti ridotti in base alle previsioni dell'andamento reale dei propri conti nel 2020, senza incorrere sanzioni o multe se paga almeno l'80% di quanto poi sarà effettivamente dovuto.
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